San Vito, Tasi azzerata a chi adotta un cane
SAN VITO AL TAGLIAMENTO. Passano, con il voto della maggioranza e la contrarietà dell’opposizione, le manovre fiscali dell’amministrazione comunale di San Vito al Tagliamento. Approvata la riduzione dell’aliquota Tasi del 20 per cento, che passa, dunque, dal 2,5 al 2 per mille. Vengono mantenute le detrazioni dello scorso anno, volte «a sviluppo ed equità», secondo il sindaco, Antonio Di Bisceglie. Sottoscrive il segretario del Pd, Paolo De Grado, il quale osserva che «l’attenzione a imprese e famiglie era nel programma elettorale».
Si parla di esenzioni Tasi per attività produttive e per contribuenti con Isee inferiore a 15 mila euro, nonché di detrazioni per Isee tra 15 e 20 mila euro (meno 100 euro) e figli a carico (35 euro a figlio). Approvata anche la misura per cui se si adotterà un cane a carico del Comune, non si pagherà la Tasi per due anni (per un massimo di 300 euro all’anno). «Una misura – osserva il sindaco – che coniuga attenzione ai cani e risparmi per famiglie e per il Comune». La Tari è stata abbattuta, nella parte variabile, agli ospiti della casa di riposo che possiedono una casa rimasta vuota. Tutte misure su cui l’opposizione ha espresso voto contrario. All’unanimità è, invece, passato il dimezzamento della Tasi per cinque anni per chi rende abitabili, recuperandoli, immobili che non lo sono. «Si favorisce il recupero del patrimonio esistente e si evita il consumo del territorio» evidenzia Di Bisceglie.
Per i gruppi di minoranza era una proposta avanzata due anni fa. Per il resto, si osserva che «dopo quattro anni di insistenti proposte dell’opposizione, quali taglio di spese inutili e improduttive, abbassamento delle tasse unito a strategie coordinate con le realtà produttive del sanvitese, la maggioranza ha portato in consiglio alcune di queste, rivisitandole però con la sua strabica e particolarissima visione amministrativa». «Si è chiesta l’approvazione di alcune norme che non abbiamo potuto votare perché addirittura illegittime, ovvero non ammesse dalle leggi vigenti – ritiene la minoranza – San Vito è stato uno dei primi paesi ad aver introdotto l’addizionale Irpef, ha l’aliquota Tasi più alta della Provincia, i servizi sono quelli che tutti possono vedere (sull’illuminazione non si è fatto nulla)». Per Di Bisceglie «non si può dire che la Tasi sia la più alta in provincia: non c’è solo l'aliquota, si devono considerare esenzioni e detrazioni». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto