Sanità udinese in lutto, addio al professor De Vita: è stato un luminare della reumatologia
Ha guidato a lungo il reparto specialistico dell'ospedale Santa Maria della Misericordia. Il ricordo del dg dell’Azienda sanitaria Friuli centrale, Denis Caporale: «Perdiamo un grande professionista»
Era una persona «brillante». Oltre ai riconoscimenti, all’attività svolta, alle numerose pubblicazioni. A riconoscere come tale il professor Salvatore De Vita sono i colleghi, gli amici, le autorità. Coloro i quali, insieme ai familiari, oggi piangono la perdita dell’ex direttore della clinica di Reumatologia all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine.
Stimato docente, De Vita è morto nella giornata di martedì 21 gennaio in seguito alle complicanze di una malattia. Di Udine, era nato il 9 novembre del 1963: una vita dedicata alla ricerca, la sua, ricca di sfide, anche umane, tutte vissute con la disponibilità che gli era universalmente riconosciuta. «Non è vero che non si possono curare le malattie reumatiche», un suo pensiero lasciato qualche anno fa alla Società italiana di reumatologia dice molto sulla profonda convinzione con cui De Vita ha condotto la sua carriera, fino a quando gli è stato possibile.
Diplomatosi con il massimo dei voti al liceo Marinelli di Udine, De Vita si era laureato all’Università degli studi di Trieste in Medicina e Chirurgia, sempre con il più alto dei punteggi. Per lui poi la scuola di specializzazione in Allergologia e immunologia clinica a Pisa, le borse di studio, la ricerca. Dal 1998, l’operato in veste di ricercatore, professore associato e direttore della scuola di specializzazione in Reumatologia all’Università degli studi di Udine. Dal dicembre 2003, ecco De Vita accettare il ruolo di direttore della clinica di Reumatologia del Policlinico universitario di Udine, poi accorpato da AsuFc.
A ricordarlo, fra gli altri, il professor Leonardo Sechi, direttore del dipartimento universitario di Medicina al nosocomio udinese: «Ho condiviso con il professor De Vita un tratto della carriera all’interno dei reparti del nostro ospedale e delle aule universitarie. Salvatore era un ricercatore di primo livello con una visione scientifica di proiezione internazionale che ha contribuito con il suo impegno all’ampliarsi di moltissime conoscenze nell’ambito delle malattie infiammatorie e reumatiche. Con la sua attività ha dato lustro alla nostra comunità accademica e con il suo impegno clinico è stato determinante per la costruzione di un percorso virtuoso realizzatosi nell’istituzione della clinica reumatologica del nostro ospedale di cui per tanti anni è stato il direttore, spazio in cui ha curato la crescita dei suoi allievi che oggi dovranno raccoglierne il pesante testimone. Lascia un vuoto che non sarà facile colmare».
Uniti nel lutto l’attuale direttore generale di AsuFc, Denis Caporale, e l’ex pari ruolo, oggi sindaco di Martignacco, Mauro Delendi: «Perdiamo un grandissimo professionista, siamo vicini alla sua famiglia», il pensiero di Caporale; «Uomo brillante e molto disponibile», le parole di Delendi.
Dall’Università di Udine, infine, il commiato del rettore Roberto Pinton: «Il professor De Vita era un docente e un ricercatore appassionato che univa alla grande professionalità una profonda umanità, capace di dare speranza di cura a chi soffriva delle patologie di cui lui si occupava. La sua prematura scomparsa è una grave perdita: alla sua famiglia va tutto il nostro cordoglio». Salvatore De Vita lascia la moglie Cristina e una figlia.
Il funerale avrà luogo giovedì 23 gennaio, alle 14, nella chiesa di San Marco, in Chiavris, partendo dalla casa funeraria Mansutti di Udine.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto