Sanità, meno ricoveri ma più visite: friulani attenti alla salute

UDINE. I friulani? In maggioranza vanno dal medico di famiglia almeno una volta l’anno. Per la precisione il 75,6% degli assistiti. Uno su due, invece, va dallo specialista. Si tratta del 59,8% dei residenti in Friuli Venezia Giulia. Ovviamente la frequenza è maggiore con l’avanzare dell’età. Oltre i 65 anni, infatti, aumentano sia le visite specialistiche che quelle nell’ambulatorio del proprio medico di fiducia.
Se i friulgiuliani mediamente vanno dal medico di famiglia e dallo specialista più della media dei cittadini degli altri Paesi dell’Unione Europea, è anche vero che sono quelli che si ricoverano poco.
E’ bassa - questa volta in senso negativo - anche la frequenza con cui ci si reca dal dentista o dall’igienista dentale. E contrariamente a quel che si pensa, non sono appassionati di farmaci, prescritti e non prescritti.
Venendo ai ricoveri, solo il 7,4% dei residenti in regione ha avuto almeno un ricovero nell’anno; percentuale che raddoppia, 14,9%, al di sopra dei 65 anni. Per i più giovani il numero dei giorni di degenza si ferma alla media di 10,1; per gli over 65 sale a 12 giorni.
Per quel che riguarda i ricoveri, il dato Fvg è inferiore alla media del Nordest, dove l’8,4% delle persone dai 15 anni in su ha segnalato un ricovero nell’anno, e il 15,6% degli over 65. I giorni di degenza sono rispettivamente 9 e 11,7. La media nazionale è di 8,3% persone di oltre 15 anni con un ricovero nei 12 mesi, e il 15,3% degli over 65. La media dei gironi di degenza è di 9,6 giorni per chi ha più di 15 anni, e 12,2 giorni per chi ha più di 65 anni.
Quotidiano Sanità ha elaborato le classifiche sulla media di tutte le età, anche se in quasi tutti i casi quelle più avanzate presentano percentuali superiori, a volte anche di tanto (spesso quasi doppie per gli over 75), rispetto ai più giovani. Le tabelle riportano comunque tutte le fasce di età del confronto nell’Ue a 28 che per alcuni indicatori (quelli confrontabili a livello europeo), non vedono davvero l’Italia tra i primi paesi d’Europa.
Sulla cura dei denti gli italiani in genere appaiono “distratti”: solo il 36,1% degli over 65 sono ricorsi a questi servizi nell’anno precedente l’intervista; tra coloro che hanno tra i 15 e i 64 anni si sale al 49%.
Occorrerà attendere la prossima rilevazione Istat per capire se il programma di odontoiatria sociale varato in Friuli Venezia Giulia da un anno, che riserva particolare attenzione ai bambini in età scolare e prescolare, ma anche agli anziani in difficoltà, sarà stato in grado di avvicinare alla cura e alla prevenzione dentale persone che venivano frenate dai costi.
Un ultimo accenno al raffronto con la Ue relativamente al consumo di farmaci e integratori, prescritti o non prescritti. Per entrambe queste categorie l’Italia è terzultima nell’Unione Europea con medie che per i farmaci prescritti sono del 38,4% e per quelli non prescritti del 19,7 per cento.
Percentuali che si impennano nelle fasce di età avanzate per i farmaci prescritti dove gli over 75 sono al 70,3%, mentre accade l’opposto per quelli non prescritti, dove il valore maggiore è nella fascia d’età 15-64 anni al 21%, comunque senza differenze eccessive con la media tra tutte le età.
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