Sanremo 2020, intellettuali e artiste friulane a fianco delle donne: «Amadeus ha sbagliato»

Rita Maffei: «Parole incomprensibili da chi dovrebbe avere più consapevolezza». Manuela Di Centa: «Ci saranno vallette alla corte del conduttore, sono infastidita»
Amadeus con Diletta Leotta, Antonella Clerici, Francesca Sofia Novello, Emma D'Aquino e Laura Chimenti, le donne che lo affiancheranno durante le serate del 70esimo Festival della Canzone Italia, Sanremo, 14 gennaio 2020. ANSA/ RICCARDO DALLE LUCHE
Amadeus con Diletta Leotta, Antonella Clerici, Francesca Sofia Novello, Emma D'Aquino e Laura Chimenti, le donne che lo affiancheranno durante le serate del 70esimo Festival della Canzone Italia, Sanremo, 14 gennaio 2020. ANSA/ RICCARDO DALLE LUCHE

Un vespaio. Un vortice di polemiche che ha inghiottito il settantesimo Festival di Sanremo ancora prima d’iniziare. Scrittrici, attrici, professioniste, cantanti e dirigenti sportive difendono il ruolo e le conquiste ottenute dalle donne dopo anni di battaglie.

Parte dal Fvg la protesta contro il Festival: "Sanremo è sessista, le donne non sono oggetti"
Placeholder


L’infelice uscita del conduttore Amadeus sulla compagna di Valentino Rossi, Francesca Sofia Novello («bella, bellissima, capace di stare un passo indietro al suo uomo») e il testo della canzone del rapper romano Junior Cally “Si chiama Gioia”, uscita nel 2018 e criticata per alcune frasi che sembrano avvallare la violenza sulle donne non sono piaciute. C’è poi la “corte” delle dieci vallette di Amadeus, unico presentatore di una kermesse canora che pare in linea con i soliti stereotipi, che vedono donne bellissime sempre un passo indietro, per dirla con le parole di Amadeus, rispetto all’unico padrone di casa, rigorosamente maschio. Sessismo, secondo molti, polemiche strumentalizzate il parere di altri.



L’Italia si divide. Dopo la dura presa di posizione delle donne della Cisl Friuli Venezia Giulia e l’appello della politica e dello spettacolo, che, tramite la Conferenza nazionale delle donne del Pd ha lanciato una petizione che ha raccolto quasi 4 mila firme, scendono in campo intellettuali e artiste. «Mi sembra importante – il commento della scrittrice Antonella Sbuelz – che una fetta significativa delle donne che hanno consapevolezza di essere donne oggi, nel 2020, si renda conto che questa modalità d’identità al femminile è il frutto di un percorso caratterizzato da conquiste graduali, sofferte e spesso faticose, oggi spesso date per scontate quando non nuovamente negate. Le dichiarazioni di Amadeus sono state pronunciate con una leggerezza preoccupante».

L’attrice, regista e vicepresidente del Css Teatro stabile di innovazione Fvg, Rita Maffei, parla di «parole incomprensibili perché arrivano da una persona dalla quale ci si aspetta un minimo di consapevolezza».

Parte dal Fvg la protesta contro il Festival: "Sanremo è sessista, le donne non sono oggetti"
Placeholder


La campionessa olimpica e dirigente sportiva Manuela Di Centa si batte da tempo per l’equilibrio di genere. «Guardando la squadra di Amadeus – le sue parole – non può non balzare all’occhio un disequilibrio. Sono tutte donne e un solo conduttore uomo. La cosa che mi infastidisce di più è questa. Nessuna delle donne invitate presenterà assieme ad Amadeus, ci saranno tante vallette alla corte del conduttore».

La giovane cantante friulana Giulia Daici, una decina di anni fa, ha partecipato alle selezioni di Sanremo Giovani e ha preso parte agli eventi di Casa Sanremo. Anche lei ha respirato l’aria del festival. «Ho visto poca sostanza e molta apparenza. Ci sono manifestazioni minori dove si respira più musica, quella autentica. Parlando del rapper è vero che non si può censurare un artista ma se quello che ha fatto in passato è ciò per cui è diventato famoso ed è entrato nei big allora qualcosa non va».

Palermo, Brunori Sas e la gag su Sanremo: "Stai un passo indietro"


C’è da registrare anche la presa di posizione del Comitato Pari Rappresentanza 50e50. «La giuria popolare – dice l’avvocato Ester Soramel – ha già processato e condannato il direttore artistico Amadeus, reo di aver individuato nello “stare un passo indietro a un grande uomo” il talento della pressoché sconosciuta Francesca Sofia Novello. Una frase giudicata sessista e incoerente con l’obiettivo proclamato da Amadeus, ossia valorizzare le donne, e che stride con l’invito della giornalista Rula Jebreal a tenere un monologo contro la violenza di genere. La reazione stizzita dell’universo femminile è dovuta a diritti repressi da tempo immemore. Il nostro posto è a fianco all’uomo e sono millenni che lottiamo per raggiungere questa posizione».

Non poteva mancare il tormentone sui cachet di Sanremo. «Volevi solo soldi» cantava Mahmood l’anno scorso, brano quasi profetico. Sì perché anche quest’anno il cachet dei protagonisti è l’argomento del giorno. Si parla di un assegno da 300 mila euro per Roberto Benigni, tra le star più attese. Ci sarebbero poi, secondo indiscrezioni non confermate, un compenso di 20-25 mila euro per le signore del festival, 140 mila euro per Georgina Rodriguez, fidanzata di Cristiano Ronaldo, e 50 mila euro per Antonella Clerici. Solo un rimorso spese, invece, per le giornaliste del Tg1, Emma D’Aquino e Laura Chimenti. Il Codacons, intanto, si dice «pronto a rivolgersi alla Corte dei Conti contro qualsiasi spreco di denaro pubblico».

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto