Sanremo, Meta&Moro per la vittoria
Tra i favoriti anche il gruppo bolognese Lo Stato Sociale. Sul palco con Baglioni anche Gianna Nannini che emoziona il pubblico. E tra gli spettatori in platea spunta Salvini
L’asteroide che era in traiettoria Terra, ha allarmato non poco Canzian, Facchinetti e Fogli, ben consci di essere nell’età ideale per finire schiacciati da un sasso stellare.
Avremmo, se non altro, evitato i duetti, una delle torture più temute al pari di una puntata intera di Uomini e donne, del vestito di Amadeus dei Soliti ignoti, delle scarpe di Barbara D’Urso e delle ricette del polpettone di Benedetta Parodi. Per fortuna è giunta Gianna tutta di bianco avvolta con sneakers rossi ai piedi: e quando c’è lei siamo tranquilli.
Nessun direttore artistico è riuscito a sopprimere il duetto, tutti l’hanno dovuto subire. Questa mania della condivisione va bene su Facebook, sul palco l’incrocio musicale è ammesso solamente in presenza di fuoriclasse. Baglioni/Paoli, per dirne uno recentissimo. Spero di cuore che a voi siano piaciuti.
Zitto zitto zio Claudio ammassa share che re Carlo è impallidito d’un botto, sembrando finalmente un normale presentatore italiano. Anche l’altra sera un 51 per cento è abbondanza nell’era della magrezza. Virginia Raffaele? Non credo sia bastata a fare un mucchio così alto. Diciamo che Baglioni si è sciolto, Favino è diventato un drago (anche se indossava un Silvan style d’annata), la svizzera, be’, è la svizzera più fantasmagorica dei quattro cantoni, quindi diciamo il gruppo ha pigliato quota pian piano impossessandosi del palco più velenoso dello stivale. Se inciampi, muori. No antidoti. Uno sì: sparire.
Oh, le giovani proposte. Hanno echi ridotti, poracci, schiacciati da personalità antiche. Non è più l’Ariston luogo adatto agli sbarbati. Visibilità scarsa, futuro incerto, felicità a momenti. Varie sfumature di musica pensieri e parole. Mirkoeilcane con Stanno tutti bene narra di migranti, ma il brano potrebbe provocare labirintite. Furbo è Mudimbi, la sua Il mago è perfetta per gorgheggiare durante uno shampoo, il miglior vestito è quello di Alice Caioli, nuda con qualche rattoppo di pizzo. La canzone? Onestamente non ci ricordiamo il titolo e nemmeno la melodia, però bella. Baglioni, Lorenzo però, con Il congiuntivo dà lezioni utili ai candidati in campagna elettorale e giusto per rimanere dentro il magma politico, Salvini bacia appassionatamente Isoardi all’ingresso del festival. È gossip. Quindi possiamo evitare di dire che Renzi ha baciato Minnie e Grillo nonna Papera, no?
Vorremmo non aver visto Baglioni, Hunziker e Favino cantare Heidi in una allegorica versione rock, ma l’occhio è ci finito sopra e dopo abbiamo avuto bisogno di sentire la voce rassicurante del nostro analista. Stasera, come voi certamente saprete, il festival di Sanremo smonterà lo scalone semovibile, magari tornerà buono per Porta a Porta (un plastico in scala 1/1 non si butta mai via, vero Bruno?), scioglierà l’orchestra Love Boat e in Riviera si ritornerà a respirare l’aria salubre di scarico. Una strada sola c’è che la taglia, eh, giocoforza.
Chi vincerà? Da oggi oltre alla domanda «chi voto» se ne aggiungerà un’altra: chi vincerà il festival?, per l’appunto. Ecco, bisogna pur esporsi, qui ci vogliono atti di coraggio, basta con la codardia. Meta-Moro sono un pelo avanti il gruppo, per dirla alla Adriano De Zan, sono in fuga, inseguiti dallo Stato Sociale, dati vincenti dai bookmakers a 3. Non vediamo altra gente indicata a portarsi a casa la palma col leone aggrappato. Gnigni.
Argomenti:sanremo 2018
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