Santarossa: «E’ stato un atto di dolore, il gruppo resta operativo»

PRATA. Non si danno pace quanti hanno conosciuto Firmino Santarossa. L’improvvisa morte del noto imprenditore del mobile ha gettato nella costernazione non solo la comunità di Villanova di Prata, dove il 73nne era nato e cresciuto professionalmente, ma il mondo dell’industria. Saranno numerosi i politici e gli imprenditori che parteciperanno oggi alle 15 ai funerali di Santarossa nel santuario della Madonna delle Grazie a Pordenone, parrocchia di adozione della famiglia.
Dopo l’aggressione con rapina, subita nel 2000, infatti, Firmino e la moglie Graziella Bianchin avevano preso a pernottare in un appartamento del quartiere San Gregorio. La salma verrà poi tumulata nel cimitero di Villanova di Prata. Eventuali offerte saranno devolute alla Fondazione Biasotto, l’associazione di volontariato che si occupa del trasporto gratuito dei malati oncologici presso le strutture di assistenza e di cura.
L’ex ministro. In una fase così critica per il distretto del mobile, la scomparsa di Firmino Santarossa, che pure godeva di un buon credito fra i colleghi e fra i dipendenti, solleva gravi interrogativi. Si appella alla coesione nazionale, pertanto, il senatore trevigiano Maurizio Sacconi.
«L'ennesima tragica morte di un imprenditore genera in tutti commozione e umana solidarietà – ha comunicato il politico -. Solo in un clima di coesione nazionale sarà possibile riattivare quel circolo virtuoso della fiducia che sostiene la liquidità ed i consumi. E a tutti coloro che sono tentati di reagire alla disperazione con la fuga dalla vita dobbiamo offrire insieme la concretezza delle giuste politiche pubbliche e il calore relazionale di comunità categoriali, municipali, parentali, amicali che soccorrano la solitudine dell’insicurezza».
La fabbrica. È in corso, con particolare riferimento al cinquantenario mobilificio madre di Villanova, un piano di ristrutturazione del Gruppo Santarossa condiviso con i sindacati che prevede un’ottantina di esuberi. Una riorganizzazione da gestire con gli ammortizzatori sociali, a partire dalla cassa integrazione straordinaria.
La proprietà: «Nell'interesse e a esclusiva tutela della propria comunità di collaboratori, circa 500 dipendenti e un indotto costituito da una sessantina di aziende artigiane, il Gruppo Santarossa ribadisce con nettezza che governance e operatività, garantite dal proprio board manageriale, indipendente nella sua azione da fatti interni o esterni al gruppo, seppur di tale entità e gravità, non sono mai state messe in discussione. Confondere, perciò, un atto di dolore e rispetto con perplessità operative è atto di puro sciacallaggio. La famiglia Santarossa, i dipendenti e i collaboratori delle aziende hanno condiviso senza indugio la necessità impellente di manifestare il proprio dolore circoscrivendo a poche ore il fermo delle attività che riprenderanno regolarmente lunedì».
I media. A Villanova ieri sono state avvistate le telecamere di “Piazza pulita”, l’approfondimento di La7 condotto da Corrado Formigli. Lunedì nel servizio che Alessandro Sortino sta realizzando sulle elezioni regionali e sulla crisi economica in Friuli si parlerà pure del caso Santarossa.
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