Sarà intitolata una piazza alla maestra Elisabetta Barei

TOLMEZZO. La piazzetta d’ingresso di Illegio sarà intitolata alla memoria dell’emerita maestra Elisabetta Barei (1856-1941). A chiederlo, come si ricorderà, era stata a febbraio la locale consulta frazionale, forte anche di una raccolta firme di oltre 200 residenti, ma a deciderlo è stata nei giorni scorsi la giunta comunale, accogliendo quella richiesta che evidenziava l’importanza per la comunità di Illegio di ricordare una figura femminile molto cara ai residenti.
Arrivata giovanissima a Tolmezzo, con l’incarico di maestra comunale, Elisabetta Barei si dedicò all’insegnamento per quasi mezzo secolo: 48 anni ininterrotti, una longevità professionale che alla fine della sua carriera la portò ad essere insignita dal Comune della medaglia d’oro.
Ma il suo si rivelò, nel tempo, un grande amore per il paese, capace di andare oltre la sfera professionale.
Era l’ottobre del 1873 quando giunse a Illegio. Aveva solo 17 anni. Arrivava da Udine, figlia di un sarto dell’epoca di Garibaldi. Terminati gli studi magistrali, con l’incarico di maestra comunale, fu accompagnata da suo padre con un biroccio a cavallo fino in Carnia e fu ricevuta a Tolmezzo dal sindaco di allora in persona, per essere poi accompagnata da un assessore a Illegio, dove la comunità la attendeva. Qui fu accolta festosamente dal capo frazione, assieme a numerose persone fra cui diversi bambini dei quali divenne la maestra. Prese alloggio nell’abitazione di monsignor Giuseppe Scarsini, parroco per 32 anni della basilica della Madonna delle Grazie di Udine: per la scuola era già stato predisposto uno stanzone in cui la maestra Barei insegnò, senza mai fermarsi, per quasi mezzo secolo. Aveva numerosi alunni (70, 80, talvolta anche 100) tra le classi prima, seconda e terza elementare. E teneva lezione al mattino e pomeriggio.
Nel 1879 sposò l’illegiano Basilio Scarsini, da cui ebbe ben dieci figli (Giovanni Battista, Enrica, Dante, Guido, Mario, Gino, Ugo, Gevoldo, Rina e Romilda) e condusse una vita esemplare, divisa fra scuola e la famiglia. Rimasta vedova nel 1909, Elisabetta Barei è deceduta il 14 ottobre del 1941. Ma a quasi ottant’anni di distanza il suo è ancora un ricordo nitido in paese: a Illegio ha lasciato il nome alla località dove abitava, ancora oggi chiamata “Da Maestre”.
Sull’intitolazione della piazzetta «abbiamo raccolto – spiega l’assessore comunale alle frazioni, Mario Mazzolini – la richiesta della frazione, che ci è sembrata più che valida e perciò le abbiamo dato seguito».
Arduino Scarsini, presidente della consulta frazionale di Illegio, parla di grande soddisfazione, «soprattutto perché simili iniziative contribuiscono a valorizzare la nostra tradizione e la nostra gente, persone del luogo che hanno fatto tanto bene alla nostra comunità. Noi sistemeremo il giardinetto, prepareremo una locandina che tratteggi la figura della maestra Barei e posizioneremo una targa in ceramica sull’edificio di fronte, in italiano, friulano e tedesco (come tutte le altre tabelle che abbiamo sistemato a Illegio), nel rispetto delle lingue minoritarie della Carnia, perché questo è anche un fattore culturale».
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