Sara Rosso e l’addio al Pd di Udine: «Non rinnego il passato ma non mi riconosco più in questo immobilismo»
Non rinnega il suo percorso politico, che negli ultimi 16 anni l’ha portata a sposare la causa del Partito democratico. Però si è stancata di quello che definisce «l’immobilismo» dei dem, e cioè dell’andazzo di dare un colpo al cerchio e uno alla botte per accontentare tutti e non scontentare nessuno. È il motivo principale per cui Sara Rosso, consigliere comunale, ha annunciato il suo passaggio in Open Fvg.
Cosa non le piaceva più nel Pd?
«Non è una questione in particolare, ma una necessità di cambiare visione a livello macro. Non condividevo più il punto di vista sulle cose a cui prestare attenzione».
Ci faccia qualche esempio
«Nel mondo del lavoro: quali sono le prime persone a cui il Pd vuole rivolgersi affinché la sua politica abbia un’efficacia concreta? Non so rispondere, e per me questo è un problema. Oppure sul tema della sicurezza o delle politiche migratorie. Non si può continuare a vivere in emergenza. Serve un ragionamento strutturale: i problemi vanno affrontati, e se possibile, governati».
Quindi, secondo lei, i dem non hanno una posizione chiara su alcuni temi fondamentali?
«Non condivido più la rotta. In tanti anni di Pd spesso ho avuto difficoltà a spiegare alcune posizioni durante i banchetti in piazza o i confronti con i cittadini, visto comportamenti diametralmente opposti a livello nazionale. Spesso si preferisce il “ni” per non scontentare qualcuno. Arrivata a questo punto preferisco sbagliare ma non restare nell’immobilismo».
Ritiene che sarà più facile portare avanti le sue battaglia in Open Fvg?
«Sì. L’ho fatto per sentirmi meno sola su certi temi. Ma non voglio sputare nel piatto dove ho mangiato da quando avevo 18 anni».
Quale sarò il suo modo di operare da oggi in poi?
«Ho intenzione di lavorare in positivo per differenziarmi e creare una progettualità nuova e partecipata, più vicina al territorio e alle rete delle associazioni».
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