Sarà un Natale di lavoro per ristoranti e osterie «Il 25 restiamo aperti, i clienti hanno voglia di normalità»

UDINE. Sarà un Natale di lavoro per la gran parte dei ristoranti, delle pizzerie e delle osterie del centro di Udine. L’emergenza coronavirus che di fatto ha cancellato le cene nei locali pubblici, con l’obbligo di chiudere alle 18, sta convincendo gli addetti alla ristorazione a restare aperti anche il 25 dicembre. Un’ipotesi inimmaginabile, per molti di loro, fino a un anno fa.

Ieri a pranzo, alcuni dei locali della città erano affollati, altri deserti. Di gente, però, complice anche la forte pioggia, non ce n’era molta in giro. «Le persone erano stanche di non poter andare nei locali pubblici, quindi appena hanno potuto sono uscite – afferma Massimo Quintavalle dell’osteria Al Lepre di via Poscolle –. Il meteo di questi giorni non sta aiutando, ma un po’ di movimento si è visto. Per fortuna i nostri clienti storici non potendo venire a cena hanno optato per il pranzo». Al Lepre, per la prima volta, resterà aperto a Natale: «Abbiamo già fatto troppe ferie – scherza Quintavalle – quindi saremo qui anche il 25 dicembre. Credo che anche per la gente sia importante vedere le luci dei locali di nuovo accese. Anche se solo fino alle 18»

Partenza più a rilento per l’osteria Ai Vecchi Parrocchiani di via Aquileia: «L’8 dicembre è stato un giorno da dimenticare – confessa Samuele Zampa – abbiamo avuto cinque clienti per l’aperitivo e due per il pranzo. Credo che il maltempo sommato alla paura di uscire per la pandemia abbiano frenato le persone. Va anche detto che molte famiglie sono ancora in attesa degli stipendi. Di solito le cose vanno meglio dalla seconda settimana del mese: speriamo sia così anche a dicembre».

Anche questo locale resterà aperto a Natale: «Qualche prenotazione comincia ad arrivare e continueremo a fornire un servizio di asporto anche per il periodo delle feste. Speriamo bene», conclude Zampa. È stata una ripartenza positiva, invece, per l’Hostaria Alla Tavernetta di via Di Prampero: «Le prime giornate di riapertura sono andate molto bene, il riscontro avuto dai clienti è stato positivo – assicura Roberto Romano con la moglie Giuliana –. Speriamo di continuare così, anche se sappiamo che durante la settimana il lavoro calerà un po’. Comunque restiamo fiduciosi. In questo periodo siamo sempre rimasti attivi grazie al nostro servizio di delivery, che ci ha consentito di non lasciare da soli i nostri clienti». Alla Tavernetta il Natale, da sempre, è una giornata di lavoro: «La gente ha voglia di normalità anche durante le feste – aggiunge Romano – per quanto ci riguarda continueremo con la tradizione del nostro menù natalizio: il locale sarà pieno, visto che le prenotazioni sono già arrivate».

Sarà un 25 dicembre da tutto esaurito anche al ristorante Al Vitello d’Oro di via Valvason: «Stiamo lavorando bene dopo la riapertura – confessa Gianluca Sabinot – la gente ha capito che al ristorante si può andare non solo per cena ma anche per pranzo. Questa riapertura ci voleva, speriamo di continuare così. Per Natale saremo aperti e il locale sarà tutto pieno, con i 70 posti a disposizione che sono già esauriti». Sabinot immaginava che le restrizioni decise per impedire lo spostamento tra comuni il giorno di Natale e di Santo Stefano potessero penalizzarlo. In realtà il numero di prenotazioni già arrivate hanno smentito il suo timore. Alla pizzeria Odeon di via Gorghi sono una decina i clienti a tavola nel giorno dell’Immacolata: «C’è ancora poca gente in giro – ammette il titolare, Modesto Vigorito – ma era importante ripartire anche a pranzo, e non solo con il servizio di asporto.

Ormai sappiamo che il 2020 è un anno difficile, speriamo passi in fretta. Per ora viviamo alla giornata, e per riuscire a lavorare un po’ terremo aperto anche a Natale. Sarà la prima volta negli ultimi 30 anni». Buona l’affluenza all’osteria Al Canarino di via Cussignacco: «La ripartenza è lenta, tutto è ancora ovattato – dichiara Andrea Boel – ma restiamo fiduciosi. Per la prima volta saremo aperti per pranzo a Natale: speriamo che le persone vengano a trovarci». Partenza un po’ a rilento anche al ristorante-pizzeria Al Gelso: «Ci aspettavamo qualcosa in più, ma evidentemente le persone hanno ancora un po’ di paura ad andare nei locali – dice Alessandro Cuomo –. Forse, vista l’emergenza sanitaria, era meglio ritardare un la riapertura: non vorrei ci fosse stata troppa fretta in Fvg». 

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