Saranno cancellate comunità montane e unioni di Comuni
UDINE. Via le Province, via le Comunità montane, stop alle Unioni di comuni. L’assessore regionale Paolo Panontin ha tracciato le linee guida del suo progetto di riforma degli enti locali, ospite dell’associazione Libera Civiltà, che, come di consueto, ha riunito iscritti e simpatizzanti “Al Podere” di Martignacco.
Trasversale la presenza politica: accanto ai promotori della serata, Giulio Castenetto e Ferruccio Saro, all’incontro hanno partecipato il consigliere regionale del Pdl Rodolfo Ziberna, l’assessore provinciale Marco Quai, il vicepresidente dell’Anci Fvg Giuseppe Napoli e diversi amministratori di comuni friulani.
Panontin ha cominciato il suo ragionamento dalla crisi. «I periodi di difficoltà rappresentano dei propellenti per il buon esito delle riforme e forse anche per questo i tentativi fatti negli anni scorsi hanno avuto esiti più o meno positivi. Quando le cose andavano bene – ha detto Panontin – era certamente più difficile convincere gli enti locali a cedere porzioni di potere».
L’assessore ritiene il superamento delle Province la vera chiave di volta per riuscire a dare attuazione alla riforma. «Si tratta di enti che sono riconosciuti a livello costituzionale, ma anche nello statuto di autonomia del Fvg. Conoscendo le tempistiche con cui opera Roma – ha precisato Panontin – credo che il Fvg potrebbe diventare laboratorio se modificasse la legge statutaria, anticipando l’eliminazione delle Province, come peraltro già richiesto da una proposta di legge depositata in Senato da Carlo Pegorer (Pd)».
La visione di Panontin, una volta superate le Province, si sviluppa in un sistema duale con Regione e Comuni, aggregati per ambiti omogenei (sul modello degli ambiti socio-sanitari). Sarebbero questi due livelli istituzionali a spartirsi le competenze delle Province: mobilità, ambiente, viabilità, edilizia scolastica e lavoro. Uno schema che potrebbe arrivare in Consiglio nel 2014, dopo un confronto con gli amministratori locali, per diventare operativo entro il 2015.
L’assessore ha parlato anche del territorio montano. «Non ci sarà futuro né per le Unioni di comuni né per le Comunità montane. Il percorso di riforma che ho in mente, e che mi auguro possa essere condiviso dalla giunta, darà vita a un sistema istituzionale senza differenze tra montagna e pianura», ha concluso Panontin.
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