Scabbia nella casa di riposo: sette i casi, ma è "guerra" sui numeri

Altri segnalati: tra questi pare anche quello di una donna che lavora nella struttura. Il sindacalista Pezone: "Il personale non era stato informato". Il presidente dell'Asp Moro: "Situazione sotto controllo"

CODROIPO. E’ guerra di dati sui casi di scabbia alla casa di riposo Asp “D. Moro” di Codroipo: mentre da fonte sindacale si denuncia la mancanza di attenzioni immediate per circoscriverne la diffusione, l’Azienda per i servizi alla persona e l’amministrazione comunale assicurano che non si tratta di epidemia e che ogni precauzione è stata presa.

Due casi di scabbia nella casa di riposo di Codroipo

I casi accertati sarebbero sette, ma le fonti istituzionali non confermano il dato, limitandosi a riferire che «sono in corso accertamenti e verrà applicata a lavoratori e ospiti a titolo precauzionale la terapia consistente nell’uso di una crema, inoltre scatterà una sanificazione generale dei locali e dei letti».

A denunciare tuttavia responsabilità in ordine agli interventi attuati è Claudio Pezone, della segreteria Uil funzione pubblica regionale, che afferma in una nota: «Vi è stata grave carenza nel gestire da subito il caso di scabbia: a distanza di mesi e solo dopo sei contagi conclamati e alcuni sospetti, si è giunti a dare la giusta attenzione.

Essendo l’anziana parzialmente autosufficiente, ha potuto accedere ai locali per fare giustamente vita di comunità, diffondendo molto probabilmente gli acari. Oltre a tutelare l’intera comunità degli assistiti, il datore di lavoro ossia il management dell’Asp di Codroipo e delle Aziende cooperativistiche coinvolte, ha il dovere di tutelare la sicurezza e la salute dei propri dipendenti, cosa non avvenuta».

Il dirigente sindacale ricorda che «la sorveglianza, che deve essere un processo continuo, è un insieme di misure poste in atto per applicare misure di controllo e miglioramenti nello standard assistenziale, finalizzati alla riduzione di rischi di questo genere».

Il direttore generale della struttura, Valentina Battiston, e il sindaco di Codroipo Fabio Marchetti, come riferito, avevano invitato a non indurre allarmismo, informando che il contagio è partito a causa dell’ingresso di un’anziana ospite trasferitasi dalla casa di riposo Sereni Orizzonti di Aiello del Friuli, la quale presentava la sintomatologia tipica dell’infestazione da acaro della scabbia.

«Alle insistenze del personale dell’Asp Moro – aveva aggiunto Battiston – l’ospite è stata sottoposta a visita dermatologica, da cui è conseguito che si trattava proprio di scabbia».

Non conferma l’Asp il coinvolgimento dell’operatrice tra i casi di persone colpite da scabbia: «L’Asp Moro – fa sapere il presidente Cristian Molaro - non ha ricevuto alcuna certificazione di malattia infettiva, obbligatoria per legge, da parte dei medici curanti dei dipendenti».

Però continua il braccio di ferro a distanza, in quanto Pezone osserva che «non arriva certo all’Asp quel certificato, perché l’operatrice è dipendente Codess».

 

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