Scarano: siamo orgogliosi di Rubbia senatore a vita

Gorizia,i ricordi dell’ex sindaco Scarano: «Ero a pranzo con lui al Quirinale quando ricevette il Nobel»

GORIZIA. «Eravamo al pranzo di gala al Quirinale con l’allora presidente Pertini per festeggiare la consegna del Nobel a Rubbia e lui, seduto al mio fianco, mi chiese in dialetto con un sorriso: te son contento, sindaco? Voleva che io e tutti i goriziani fossimo contenti per lui perché considerava quel premio un riconoscimento anche alla sua città. E lo stesso orgoglio noi goriziani lo proviamo adesso per nomina a senatore a vita di questo nostro straordinario concittadino»: così Antonio Scarano, che all’epoca della consegna del premio Nobel a Carlo Rubbia ricopriva la carica di sindaco di Gorizia, ricorda una giornata «tra le più indimenticabili della mia vita».

Scarano era stato invitato assieme alla consorte alla cerimonia ufficiale al palazzo del Quirinale dove l’allora presidente Pertini volle onorare il fisico goriziano che aveva appena ricevuto il Nobel e quelle sensazioni sono tornate alla mente dell’ex sindaco nell’apprendere della fresca nomina di Rubbia a senatore a vita, riconoscimento che a 29 anni di distanza dal Nobel un altro presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, ha voluto attribuire allo scienziato nato il 31 marzo del 1934 in via Corsica, in una casa dove proprio per volontà di Scarano fu apposta il 24 novembre del 1985 - alla presenza dello stesso Rubbia - una targa di marmo che reca la scritta: «In questa casa avita è nato Carlo Rubbia, cittadino onorario di Gorizia e premio Nobel 1984 per la fisica».

«La sua nomina a senatore rappresenta adesso per tutti noi un nuovo motivo di orgoglio ed un segnale importante per la politica – rimarca Scarano -. Mi fa piacere anche pensando che in passato Rubbia non è stato trattato bene dal nostro paese tanto che aveva dovuto “emigrare” in Spagna. Tornando al suo rapporto con Gorizia mi piace ricordare proprio quel giorno al Quirinale perché a quel pranzo, su quella tavola alla quale sedeva anche Pertini, ho capito quanto lui si sentisse legato alla città natale, anche se il suo carattere può sembrare a volte un po’ spigoloso e poco incline agli eccessi di espansività, ai sentimentalismi e soprattutto alle retoriche celebrative. Il fatto che io e i tutti i goriziani fossimo contenti perché un nostro concittadino aveva raggiunto quel risultato straordinario era per lui un ulteriore, autentico motivo di soddisfazione».

«Ricordo poi la cerimonia che organizzammo con Rubbia in municipio, sempre per festeggiare l’attribuzione del Nobel – continua l’ex sindaco - e volle essere presente anche alla cerimonia per la scopertura della targa apposta sulla casa di via Corsica. Con lui ho sempre avuto un bel rapporto, di simpatia e affabilità. Certo, si tratta di una persona determinata, dal carattere forte, un goriziano autentico di quelli che hanno sempre fatto parlare i fatti. Adesso è da tanti anni che non torna in città anche perché non mi risulta abbia più parenti stretti a Gorizia dopo la scomparsa della madre Beatrice nell’‘87. Speriamo, magari, che possa trovare il tempo per tornarci a trovare adesso, da senatore».

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