Scatta l’inchiesta su Polegato, il fan del duce

PORDENONE. Rischia la denuncia per vilipendio al presidente della Repubblica e non solo. Da sinistra e da destra tutti gridano allo scandalo e annunciano querele. Ferdinando Polegato potrebbe non arrivare alla candidatura a sindaco di Pordenone e non tanto per la questione delle firme da raccogliere.
La sua partecipazione alla trasmissione radiofondica “La Zanzara” ha sollevato un putiferio tremendo. E le conseguenze non si preannunciano semplici.
La segnalazione per vilipendio al presidente della Repubblica – Polegato è riuscito a offendere pesantemente sia Napolitano che Mattarella – è automatica e questo costerà al candidato un’inchiesta, una delle tante.
«I conduttori mi hanno provocato e io ho provocato loro – spiegava ieri mattina in piazza con indosso la camicia nera e sulla testa l’immancabile cappello di paglia –. Non mi vergogno di quello che ho detto. Io sono fascista, considero il 25 aprile un lutto e quello che ho detto dei presidenti della Repubblica è quello che pensano molti. Mi denunciano? Pazienza, non mi sono mai tirato indietro. Sono uno che ha sempre combattuto le sue battaglie senza paura delle sue idee...a differenza di altri».
E Vendola? «Io sono per la difesa dei bambini». E nel corso del telegiornale di Tpn ha ribadito: «Mio padre e mio nonno mi hanno insegnato che una famiglia è formata da un uomo e una donna. Punto». Ma la diversità delle sue idee difficilmente verrà accolta come “critica politica”.
Ieri intanto l’aspirante sindaco del Rebalton ha continuato a raccogliere firme come nulla fosse.
Nella sua lista si candidano: Giancarlo Gentilini, Edi Vallerugo, Dario Fachin, Giorgia Pinzan, Edoardo Pinzan, Annamaria Pinzan, Francesca Gison, Valeria Piva, Lara Pinzan, Serena Raccampo, Pietro Pizzinato, Michela Zanette, Ivan Colella, Tamara Nardone, Salvatore Spartà, Marco Duri, Carmen Vanore, Giuseppe Piacentino, Gianpietro Bruni, Maurizio Nadin, Achille Nadin, Cristian Bonadiman, Teodora Foscato, Adele D’Amastasio, Gabriella Donadel, Flavio Rizzo, Annarosa Foscato, Massimo Ferro, Luca Caregnato, Consolazione C. Sciacca.
Non compare Anna Ciriani, la sexy prof, «ma ci sarà, solo che deve raccogliere le firme a parte – sostiene Polegato – perché noi avevamo iniziato prima a raccoglierle».
A livello nazionale “Sinistra italiana” preannuncia intanto querela: «Degli insulti omofobi, le minacce, le parole infamanti contro Nichi Vendola di cui si è reso protagonista il signor Polegato nel corso di una trasmissione radiofonica nazionale, e ripresa da varie testate locali – si legge in una nota –, ne dovrà rispondere nelle aule di giustizia. Non c’è altro da aggiungere».
Ma Polegato non piace nemmeno alla destra. «Con le sue dichiarazioni rappresenta solo e solamente se stesso, non ha titolo per parlare di Mussolini e del fascismo, soprattutto nei termini che ha utilizzato nel programma radiofonico de La Zanzara» contrattacca Sergio De Biasio, ex esponente di Fascismo e Libertà con Giorgio Pisanò.
«Sto valutando se ci sono gli estremi per agire attraverso le vie legali verso di lui per vilipendio nei confronti di figure istituzionali a causa delle sue dichiarazioni offensive – ha aggiunto –. Il modo di fare di Polegato porta discredito non soltanto alla destra ma a tutto il pensiero di un ventennio di governo che comunque fa parte della storia, nel bene o nel male, in qualsiasi modo la si pensi».
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