Scatta lo sciopero degli infermieri, ma l’80 per cento è stato precettato

UDINE. Scatta a mezzanotte di lunedì 23 lo sciopero generale indetto in tutte le strutture sanitarie della provincia di Udine dal Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche.

L’astensione del lavoro, che riguarderà materialmente solo il 20 per cento degli aderenti (pesa la scontata precettazione fatta scattare nelle scorse ore dalla Prefettura), si protrarrà per tutta la giornata di martedì e costituisce il punto culminante dello stato di agitazione permanente già proclamato all’inizio del mese dal sindacato. «Al netto della precettazione, la percentuale di adesione è altissima», indica il segretario provinciale del Nursind, Afrim Caslli.

Coronavirus, a che punto siamo con l'epidemia in Fvg: in una settimana più di 4 mila casi (il 30% in più)
Udine 16 novembre 2020 Tamponi alla fiera ©Foto Petrussi


La situazione nell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale è definita «drammatica» dal sindacato, che lamenta «carenza di oltre trecento infermieri, mancanza di programmazione e confusione generalizzata», con il personale sanitario «costretto a turni massacranti», rileva Caslli.

Da qui la mobilitazione: gli infermieri precettati sono stati invitati a posare per una foto con il cartello «io sono precettato», mentre a partire dalle 10.30 si svolgerà il sit-in di protesta davanti all’ingresso principale dell’ospedale Santa Maria della Misericordia.

Crescono, nel frattempo, le preoccupazioni legate agli episodi di contagio tra il personale infermieristico: «Soltanto dall’inizio della seconda ondata duecento infermieri sono stati contagiati dal coronavirus», rileva il segretario del Nursind, che lamenta carenza alle dotazioni legate ai dispositivi di protezione individuale in diversi Pronto soccorso e piastre dell’emergenza degli ospedali friulani, da Udine a Palmanova.

Proprio il Pronto soccorso del Santa Maria della Misericordia nelle scorse settimane è stato colpito da una serie di casi di positività tra il personale medico e infermieristico, che ha costretto la direzione aziendale a rimodulare la distribuzione degli addetti per continuare a garantire il servizio.



«Quel che temevamo si è puntualmente verificato: il personale sanitario sta passando, in molti casi, dall’altra parte della barricata, dal fornire assistenza all’essere pazienti», sottolinea il segretario provinciale del Nursind udinese. —


 

Argomenti:coronavirus

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto