Scesi a valle solo per registrarla all’anagrafe

Il sindaco Di Bernardo: situazione straordinaria, ma era necessario che le cose fossero messe in regola

VENZONE. Quello che è certo, è che né a Venzone né in nessun altro Comune della zona si era mai sentita una cosa del genere. Lo dice innanzi tutto il sindaco Fabio Di Bernardo che, al di là della situazione «eccezionale» che si è trovato ad affrontare, ha voluto fortemente che le cose fossero messe in regola.

«Sono venuta conoscenza della nascita di una bambina sulle montagne - ha raccontato Di Bernardo - dalle forze dell'ordine e dalle guardie forestali, ma ho subito voluto sentire i genitori per convincerli a scendere tutti e tre, non essendo sposati, a registrare la nascita in municipio. Era un atto che doveva essere sottoscritto nel giro di due giorni perché la legge prevede un tempo massimo di dieci giorni per effettuarlo, e non era possibile andare fino lassù con tutti i documenti».

E' quasi commosso anche il sindaco a raccontare il fatto, ricordando questa piccolo essere che ieri veniva allattato direttamente nel suo ufficio mentre si firmavano i documenti necessari.

Roberto e Miriam sono partiti alle 9 dal bivacco Coi, e il sindaco Di Bernardo li ha attesi fino alle 16 quando sono arrivati in municipio. Ad aiutare la coppia, c'erano due escursionisti alpini che li hanno accompagnati lentamente portando la bambina e facendo il possibile affinché tutto si svolgesse nel migliore dei modi per salvaguardare la piccola.

Di nuovo, anche ieri pomeriggio, dopo aver fatto le carte, la famiglia ha ricevuto la solidarietà della comunità venzonese che ha dato loro un pasto nella locanda Plauris, sulla Pontebbana. Ora sono alloggiati in Val Venzonassa, nel bivacco Navis, di proprietà dell'amministrazione comunale.

«Abbiamo voluto mettere loro a disposizione quella struttura - ha raccontato il sindaco Fabio Di Bernardo - perché è più facilmente raggiungibile e io stesso farò loro visita per verificare come stanno. Per noi, la cosa più importante è stato sapere che la bambina sta bene, soprattutto quando abbiamo potuto vederla con i nostri occhi perché certamente quelle altitudini ci sembravano un po' scomode. Per il resto, queste sono persone che hanno scelto di vivere così, e sono libere di farlo».

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