Uno scheletro, una spada e altri elementi medievali: nuovi ritrovamenti sulla collina dei misteri di Fagagna

Dopo il rinvenimento di un teschio dell’1 dicembre, l’area di Bisic regala nuove sorprese. Ora le analisi per inquadrare al meglio il materiale

Maristella Cescutti
L’area posta sotto sequestro sulla collina di Bisic a Fagagna dove sono stati trovati i resti di due scheletri. Foto Petrussi
L’area posta sotto sequestro sulla collina di Bisic a Fagagna dove sono stati trovati i resti di due scheletri. Foto Petrussi

La collina di Bisic, restituisce testimonianze di straordinaria importanza che fanno riscrivere la storia del Friuli collinare e non solo con un secondo ritrovamento di resti ossei umani in corrispondenza di uno degli alberi caduti sul monte.

Nel corso delle indagini avviate dopo il primo rinvenimento di cranio e scheletro del 1 dicembre scorso da parte della Procura della Repubblica a seguito di ulteriori verifiche dell’area sono stati rinvenuti i resti scheletrici di un secondo individuo, orientato verso Nord– Sud, conservato tra le radici. Nel terreno sottostante le radici sono stati rinvenuti inoltre vari elementi di corredo funerario, una spada corta in ferro, un vaso in ceramica grezza, altri elementi metallici, riconducibili per tipologia all’epoca altomedievale. Gli elementi ritrovati sono stati recuperati, documentati e consegnati alla stazione dei carabinieri di Fagagna.

Va a passeggio e trova un teschio vicino a un albero: mistero a Fagagna
L’area vicino all’albero caduto sulle colline di Fagagna in cui è stato rinvenuto il teschio

L’area è sotto sequestro da parte della Procura della Repubblica la quale ha incaricato l’archeologo Dario Innocenti a procedere anche al recupero dei nuovi resti rinvenuti, su estensione del primo incarico. Il magistrato Elena Torresin è la titolare del fascicolo. Secondo gli esperti il soggetto ritrovato è inquadrabile cronologicamente alla fase dell’alto Medioevo ad oggi inedita nella zona di Fagagna, dimostrando così una frequentazione d’uso dell’area della collina di Fagagna ben più antica delle fasi note, anche del castello, da ricongiungersi tra il Nono e il Decimo secolo.

In sostanza inquadra l’occupazione dell’area ad una fase storica di 3/4 secoli precedenti a quella conosciuta. L’area dei due ritrovamenti è stata trattata come se fosse un intervento unico. L’iter che verrà seguito ora è la documentazione della zona con scavo mirato all’esposizione di tutti resti che, a sua volta, ha l’obiettivo di convalidare le modalità in cui il corpo è stato deposto e il rituale funerario connesso.

A livello metodologico quindi gli studiosi procederanno ad indagare allo stesso modo del primo soggetto cioè con il rilievo ed il recupero dei singoli frammenti ossei rinvenuti, e lo studio antropologico dei resti, per stabilire, sesso, età di morte, eventuali riscontri di segni, riconducibili sulla causa di morte, se visibili, ed altre cose utili al riconoscimento dei resti.

È probabile che saranno avviate ulteriori analisi chimico fisiche qualora fosse ritenuto necessario. Per quanto concerne il primo rinvenimento, è stato appurato che la sepoltura era completa mentre gli elementi datanti sono ancora in fase di accertamento. In attesa di perfezionare tutte le analisi, i resti sembrerebbero appartenere ad un individuo adulto. Il tutto è stato asportato dall’archeologo incaricato Innocenti e idoneamente conservato. Tutti gli elementi di corredo sono stati recuperati, documentati e posti sotto sequestro.

Allo stato attuale, data la mancanza di elementi datanti attribuibili al primo rinvenimento e la diversità di orientamento delle sepolture, non è stato possibile mettere in relazione con certezza le due sepolture come pertinenti alla stessa area cimiteriale; per queste ragioni al momento il primo rinvenimento è da considerarsi ancora di interesse giudiziario. Le attività di recupero andranno avanti ininterrottamente nei prossimi giorni viste le condizioni di meteo avverse previste per il fine settimana. 

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