Schianto in autostrada, muore noto dentista

SAN GIORGIO DI NOGARO. Una tragedia senza fine. È morto nella tarda serata a seguito dei traumi riportati nell’incidente di sabato pomeriggio, Livio Fedrizzi, medico dentista di 57 anni di San Giorgio di Nogaro: solo tre mesi fa aveva perso la moglie, l’ex campionessa di scherma Angelica Foghini.
Fedrizzi, erano circa le 15, stava percorrendo la A4 in direzione Trieste alla guida della sua Alfa Romeo quando all’altezza dell’area di servizio di Gonars, per cause ancora al vaglio della Polizia stradale di Palmanova, ha perso il controllo del mezzo andando a sbattere violentemente contro il guard rail che si è infilato come una lama all’interno dell’abitacolo della vettura. A quell’ora sulla zona imperversava un forte acquazzone.

L’uomo, che è uscito autonomamente dalla macchina ed era cosciente, viaggiava con la figlia Greta, anche lei incolume, seduta al posto del passeggero. Prontamente soccorso dai sanitari dell’ambulanza della Croce Rossa inviati sul posto dalla centrale del Sores, Fedrizzi è stato trasportato al Santa Maria della Misericordia a Udine in codice verde. Le sue condizioni non destavano preoccupazione. La figlia lo seguiva con un’altra ambulanza.
Secondo quanto si è potuto sapere, l’uomo si sarebbe sentito male poco prima dell’intervento chirurgico al quale doveva essere sottoposto, la situazione è precipitata e Livio Fedrizzi, ha cessato di vivere verso le 19.30. Lascia oltre alla figlia Greta anche il figlio Jacopo giovane promessa dell’Udinese, una sorella e i genitori che vivono a Udine.
Era nato a Sacile, si era trasferito dopo il matrimonio con Angelica Foghini, a San Giorgio di Nogaro, dove aveva aperto uno studio medico in piazzale del Grano. Conosciutissimo sia per la sua professione che per il suo carattere brillante, sapeva farsi apprezzare e stimare per le grandi doti umane e la sua disponibilità. Era rimasto molto provato dalla morte della moglie avvenuta l’8 settembre 2020, dolore che non aveva superato ma con il quale conviveva per amore dei due ragazzi di cui era molto orgoglioso.
Seguiva Jacopo, poco più che ventenne, nella sua carriera sportiva con passione e Greta, giovane laureata che spesso lo aiutava in studio. Amava stare con i suoi tantissimi amici, rimasti sconvolti ieri da una notizia che non avrebbero mai voluto sentire.
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