Sciamani e maestri Zen: in migliaia per vedere il Festival dell’Oriente

UDINE. Le mani tese verso lo sciamano per il rituale della gioia, gli occhi chiusi per la meditazione di gruppo nella ricerca di equilibrio e di serenità. I friulani si dimostrano sensibili alle suggestioni orientali e, a migliaia, affollano il quartiere fieristico udinese per partecipare al Festival dell’Oriente che, per la prima volta, ha incluso il Friuli nel suo programma .
Dopo il debutto decisamente incoraggiante di venerdì e sabato, ieri mattina ai cancelli della Fiera di Udine la fila si è formata prima dell’orario di apertura con tanto di parcheggi e strade intasati. “Idee in fiera” – la Srl di Massa che ha ideato l’evento – non si sbottona sui numeri, ma commenta con malcelata soddisfazione l’esperimento friulano di un format che attira una crescente fetta di pubblico in cerca di spiritualità, occasioni di approfondimento, salute e benessere.
«Abbiamo provato a inserire Udine fra le nostre tappe italiane e, a dirla tutta, temevamo che i friulani si dimostrassero scettici – è il commento di Eleonora Vatteroni, responsabile dell’evento per Idee in fiera –, invece è andata oltre alle aspettative e credo proprio che questa tappa sarà confermata fra le dodici del nostro Festival, pronto a sbarcare anche in Francia, Germania e Spagna».
Fra i padiglioni affollati come bazar un susseguirsi ininterrotto di oltre 400 spettacoli, esibizioni, dimostrazioni, seminari e show. Una trentina le conferenze in programma nella “tre giorni” che ha radunato mezzo migliaio di espositori provenienti non solo da tutta Italia, ma anche dall’estero.
Hanno allestito i loro stand fra nove padiglioni del quartiere fieristico, trasformandolo in un mercato brulicante di contrattazioni, dove i visitatori si perdevano fra sete, stoffe di bambù, incensi, olii preziosi, spezie, gemme, gong, sari, kimoni, arazzi, campane tibetane, essenze e ogni sorta di prodotti provenienti dai paesi orientali.
Un pubblico prevalentemente giovane, informato e aperto a nuove suggestioni ha affollato il settore dedicato all’incontro e al confronto tra indusimo, buddismo, confucianesimo, zen, cristianesimo, taoismo, scintoismo, sciamanesimo e altre religioni, dove si sono alternati alcuni fra i massimi esponenti delle filosofie e religioni orientali e occidentali – italiani e internazionali – come Angela Volpini, i monaci Tibetani, i monaci Shaolin, il maestro Ramacandra Das, Brahmana Vaisnava, gli Hare Krishna, i rappresentati di Osho, Zen, la capanna dei tamburi, lo sciamano italiano e molti altri.
Sul palco, numerose esibizioni di artisti orientali e rituali come la vestizione del kimono, la cerimonia del the, il circo Cinese; al lavoro i massaggiatori tradizionali tailandesi, i maestri degli origami e dell’ikebana. Migliaia di spettatori attenti hanno assistito alla cerimonia del Mandala, alle esibizioni dei contorsionisti vietnamiti, hanno ammirato gli artisti della pittura su stoffa, gli esperti di bonsai al lavoro, i maestri gourmet giapponesi, il Carving e le lanterne galleggianti solo per citare alcune attrazioni.
Molti ne hanno approfittato per fare un viaggio del gusto nella cucina orientale tailandese, indiana, giapponese, cinese, mongola, tibetana, nepalese, dello Sri Lanka e di tutte le nazioni presenti. Sullo sfondo, un susseguirsi di concerti dei grandi interpreti del Sol levante, sinuose danze orientali ed esibizioni di folklore tradizionale che sembrano aver conquistato i visitatori.
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