Sciame di cimici, gente bloccata in casa

PORDENONE. Invasi dalle cimici e bloccati in casa. Da nord a sud della provincia, insetti dappertutto, ed è allarme, con una sessantina di chiamate ai vigili del fuoco. Situazione sgradevole, ma peggio va agli agricoltori che denunciano la perdita di buona parte del raccolto. E, in futuro, sarà ancora peggio.
La cimice asiatica (quella di colore marrone, per intenderci), ovvero la halyomrpha halys, proviene da Cina, Giappone e Corea. In Europa è arrivata nel 2007, nel 2012 in Italia, probabilmente tra imballaggi di cartone e contenitori di legno dall’estremo oriente.
Inizialmente diffusasi in Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Trentino Alto Adige, da due anni ha varcato i confini di Veneto e Friuli Venezia Giulia. Ieri, tornato il caldo, l’insetto s’è messo al sole, creando delle vere e proprie nubi e invasioni in abitazioni e palazzi. Il passaparola sui social è stato immediato, ma decine anche le chiamate ai vigili del fuoco.
«Lo denunciamo da due anni, ora che gli effetti sono concreti e, in futuro, devastanti, se ne accorgono tutti: finalmente», premette il presidente della Coldiretti Cesare Bertoia. L’insetto «ha una capacità di proliferazione spaventosa come altrettanto ingenti sono e saranno i danni all’agricoltora». Regione ed Ersa stanno lavorando alla ricerca di una soluzione. «Occorre trovare un insetto antagonista, ovviamente importandolo dagli stessi paesi, ma non se ne conoscono gli effetti, che potrebbero essere ancora più pericolosi».
A rischio mele (40 per cento del raccolto danneggiato), kiwi e da quest’anno anche uva: «Si appoggia, fora la mela, si insinua e danneggia. E all’improvviso il frutto cade: da buttare». Un altro problema è la diffusione: «È un insetto che si annida dappertutto – prosegue Bertoia – e dove si stabilisce richiama altre cimici. Se non si troverà presto una soluzione, saranno guai per tutti».

Non solo per gli agricoltori, ma anche per i cittadini (che ieri sono rimasti con le finestre delle case chiuse), condizionatori, caldaie, grondaie. La cimice asiatica, peraltro, ha creato un altro danno: ha fatto sparire quella verde, tipica delle nostre zone.
La halyomrpha halys non è nociva, ma fastidiosa, per l’uomo: ecco perché i vigili del fuoco non possono intervenire. Anche perché il fenomeno ha assunto dimensioni così invasive che nulla è possibile fare. «Nemmeno utilizzare insetticidi, perché il giorno seguente la situazione sarebbe la stessa».
La cimice adulta è presente nelle coltivazioni da luglio a settembre, da maggio a giugno; in inverno si nasconde sotto le cortecce di alberi, arbusti, sotto le pietre o tra la vegetazione. O, spesso, nelle case.
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