Scie nei cieli, «nessun complotto»

PORDENONE. Su quelle che ormai sono note come “scie chimiche” c’è chi resta scettico su posizioni “complottiste”, opponendo le proprie basi scientifiche. È il caso di un pilota di linea dell’aviazione civile residente in provincia che, preferendo restare nell’anonimato per una serie di motivi, ha voluto fornirci la sua versione dei fatti, in quanto si dice «amareggiato e preoccupato dal fatto che c’è chi a queste cose vuole crederci a tutti i costi, come atto di fede, senza avere delle basi per giudicare o nemmeno ascoltare chi invece ne possiede e può spiegare tali fenomeni».
Per il pilota di linea pordenonese dietro alle scie non c’è alcun mistero o “complotto”: riesce a spiegare il fenomeno grazie ai suoi studi (le solide basi in metereologia e in fisica che ogni pilota deve possedere) e alle analisi (alcune disponibili anche in rete) intorno ad esso.
«Stanno prendendo piede teorie per cui starebbero cercando di avvelenare, cambiare il clima, sperimentare qualcosa – osserva il pordenonese, che si è recato anche a un presidio cittadino che sollevava il problema – ma la comunità scientifica ha già smentito queste tesi. Non serve però un fisico ma basta avere delle basi in materia per capire, ad esempio, che in un motore i metalli che si vogliono fusi a determinate temperature causerebbero solo danni».
Nella mole di studi citati dal pilota ci sono le due campagne di analisi di un mese ciascuna della Dlr (l’ente tedesco aviazione e spazio) di campionamento dell’aria. «È soltanto vapore acqueo: quando l’umidità relativa dell’aria è bassa le scie rimangono visibili nell’aria».
Questa, in estrema sintesi, la spiegazione del pilota. E analisi come quelle che mostrano metalli in quantità sulla neve di Piancavallo? «Se si tratta di acqua piovana (e non potabile, come è stato specificato) è normale – è la risposta del pilota –: cadendo, l’acqua raccoglie metalli presenti in certi valori nell’aria».
Perché solo negli ultimi anni ci si occupa delle scie, anche nei cieli pordenonesi, ovvero perché sono più visibili che in passato? «Il traffico aereo è aumentato notevolmente con le compagnie low cost – conclude – e i singoli aerei vengono impiegati per molte più ore al giorno, senza contare che le rotte non sono fisse ma dipendono da fattori atmosferici».
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