Sciopero degli scrutini, istituti superiori nel caos
PORDENONE. «Scrutini bloccati nel liceo Grigoletti a Pordenone e nell’Itis Sacile-Brugnera». Caos in corso e la protesta contro la riforma Buona scuola entra nel vivo: Mario Bellomo leader sindacale Flcgil monitora la lotta a scuola. Fuori dallo sciopero, gli scrutini delle quinte classi hanno ammesso i candidati all’esame di Stato: quelli esclusi sono stati oltre il 7% all’Isis Zanussi. Pochi alla meta?
«Ci aspettiamo il blocco nelle altre scuole come Isis Zanussi – è la mappa provvisoria allo sportello Flcgil -, Itis Kennedy, Isis Flora dove i precari sono tanti». Le scuole superiori rischiano di fare gli straordinari fino a domenica e lunedì: al Grigoletti prevedono lavori in notturna. «L’ultimo sciopero degli scrutini si è consumato nel 2011 – ha ricordato Bellomo con Gianfranco Dall’Agnese –. La mobilitazione continua: stop alla Buona scuola».
Il contratto di lavoro è bloccato da sei anni, in ballo ci sono le assunzioni in ruolo di 50 mila precari (circa 200 a Pordenone) e il potere contestato dei “presidi-sceriffo”: lo sciopero degli scrutini dura due giorni, ma misura l’alta tensione in aula.
Docenti scontenti («è una vergogna il blocco dei pensionamenti» dicono quelli di Quota 96 come Michele Trotta), precari sull’orlo di una crisi di nervi («rischiamo di non lavorare in settembre con la Buona scuola» ha sollevato il caso la supplente Mara Donat) e bidelli imbufaliti («taglio di 20 posti Ata, zero assunzioni in ruolo» prevedono i sindacalisti confederali di Pordenone).
In discussione c’è il rapporto tra l’autonomia di un insegnante e il ruolo del dirigente e l’altra faccenda “bollente” è il precariato. «I precari di seconda fascia vanno assunti in ruolo – afferma Flcgil –. Un insegnante non può essere valutato da genitori e studenti: ma poi chi giudica i dirigenti?». Bella domanda.
«Ci scippano futuro e lavoro con la Buona scuola – dice Mara Donat, portavoce dei precari Flcgil –: a tre generazioni». La situazione è la stessa per oltre mille precari provinciali abilitati e altri duemila con la vocazione professionale soffocata.
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