Sconti sui farmaci, la Cgil: «Mancano le risorse»

Nel mirino del sindacato gli aumenti dei medicinali generici. Olivo: differenze “scaricate” sulle Ass e Kosic non risponde

Bumbaca Gorizia 08.07.2008 Farmacia S. Andrea,prenotazioni on line- Foto di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 08.07.2008 Farmacia S. Andrea,prenotazioni on line- Foto di Pierluigi Bumbaca

UDINE. Una promessa mantenuta a metà, perché sono necessarie maggiori risorse che il governo regionale non ha stanziato. E ancora, di nuovo, il problema dell’assenza di dialogo con l’assessore alla Salute Vladimir Kosic. La Cgil torna all’attacco della giunta di Renzo Tondo. Nel mirino, oltre all’assessore, c’è la difficoltà legata all’aumento dei costi dei farmaci generici – la promessa mantenuta a metà – che rischia d’essere scaricato sulle tasche dei cittadini.

Il problema nasce dal parziale adeguamento degli importi dei generici ai nuovi prezzi stabiliti dall’Aifa – agenzia italiana del farmaco. Su diversi farmaci di fascia A, quindi, chi acquista può essere chiamato a versare la differenza tra il prezzo di mercato e il prezzo rimborsato, anche se sceglie il prodotto generico. La giunta regionale ha deciso di intervenire “scaricando” la differenza a carico del servizio sanitario regionale. «Ma per l’intervento – spiega Orietta Olivo, responsabile welfare della Cgil regionale – non sono previsti stanziamenti aggiuntivi. Mentre altre Regioni hanno finanziato l’intervento sui farmaci con nuovi fondi di bilancio, come la Toscana che ha destinato 400mila euro, in Friuli Vg la copertura va trovata nell’ambito delle risorse già assegnate alle aziende sanitarie. Ma ci sono stati i tagli e rispetto all’anno scorso le risorse sono scese di 9 milioni, lo 0,4% in termini monetari, ma quasi al 2% in termini reali».

La Cgil, insomma, apprezza lo sforzo del governo regionale, ma critica lo strumento adottato, che rischia di provocare nuovi problemi alla tenuta del sistema. «Secondo la giunta – prosegue Olivo – i costi possono essere recuperati attraverso le razionalizzazioni, ma francamente dubitiamo che ci siano ulteriori margini per razionalizzare: non ci stupiremo pertanto se l’utilizzo delle esternalizzazioni dovesse aumentare, rendendo sempre più povero il sistema pubblico».

E poi c’è la mancanza di relazioni con l’assessore. «Sui farmaci, come su altri temi – accusa Olivo –, nonostante i ripetuti appelli, Kosic continua a rifiutare qualsiasi confronto».

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