Scontri coi napoletani, indagati 20 ultrà udinesi
Sono accusati di rissa, possesso di bastoni e violenza agli steward prima e durante la partita
Sono venti gli ultrà udinesi chiamati a rispondere, a vario titolo, degli scontri scoppiati prima e durante la partita Udinese-Napoli, giocata al Friuli il 7 febbraio scorso. La Procura della Repubblica di Udine, che ha da poco chiuso la fase delle indagini preliminari, condotte dalla Digos, ha ipotizzato i reati di rissa, possesso di strumenti atti a offendere in manifestazioni sportive e violenza o minaccia, nonchè resistenza a pubblico ufficiale, cioè agli steward incaricati di presidiare la Curva Nord.
Nel fascicolo – separato da quello relativo alle responsabilità contestate, per gli stessi scontri, agli ultrà napoletani e per il quale le indagini, condotte in collaborazione con la Questura di Napoli, sono ancora in corso –, il sostituto procuratore Matteo Tripani ha individuato e isolato tre distinti momenti di violenza e altrettante tipologie d’ipotesi di reato.
Quel pomeriggio, ai Rizzi, si scatenò una vera e propria guerriglia, culminata nel ferimento di una dozzina tra tifosi bianconeri, agenti e carabinieri e nell’arresto di nove supporter campani. All’individuazione dei responsabili dei tafferugli di entrambe le tifoserie si è arrivati attraverso la visione dei filmati girati dalle telecamere del “Friuli” prima, durante e dopo il match.
Ulteriori elementi sono emersi dalle dichiarazioni rese dagli steward rimasti coinvolti nei concitati momenti che, all’interno dello stadio, hanno preceduto la fine della partita. Il risultato è un elenco di nomi e cognomi di ultrà udinesi, per un totale di venti indagati. Molti dei quali hanno già indicato come proprio difensore di fiducia l’avvocato Federica Donda.
Due gli scontri avvenuti all’esterno dello stadio Friuli, nella zona dei parcheggi della Curva Nord, prima del fischio d’inizio della partita. Per quello scoppiato alle 13.01, le persone sottoposte a indagine sono dieci.
Di queste, soltanto due sono accusate anche dell’ipotesi di rissa con i supporter napoletani: Valentino Cappelletti, 30 anni, residente a Ferrara, e Gabriele Pozzar, 35, di Cervignano del Friuli. Pozzar risponde anche di possesso di strumenti atti a offendere durante manifestazioni sportive (una legge speciale dell’89 modificata nel 2007), così come Carlo Fontana, 36, di Udine, Guido Passaretti, 40, di Udine (l’unico a essere stato arrestato e poi messo ai domiciliari, in quanto sorpreso dai carabinieri alla partita pur essendo un sorvegliato speciale), Matteo Agostinis, 34, di Udine, Diego Paduan, 37, di Villesse, Angelo Buiat, 39, di Udine, Luciano Zanon, 44, di Spilimbergo, Andrea Fontana, 41, di Campoformido, e Carlo Urli, 36, di San Quirino.
Il secondo scontro è delle 13.44. Anche in questo caso, la polizia ha indicato in dieci gli ultrà bianconeri coinvolti, in quanto riconosciuti chi mentre lanciava uno o più sassi, chi mentre teneva in mano un’asta o una cintura. Si tratta, di nuovo, di Agostinis, Cappelletti e Urli, oltre che di Massimo Berini, 22 anni, residente a Udine, Luca Brighenti, 18, di Udine, Davide Del Degan, 40, di Udine, Vinicio Gallizia, 40, di Moggio Udinese, Stefano Lesa, 32, di Cividale, Davide Molino, 40, di Tricesimo, Paolo Tiberio, 25, di Torviscosa.
Il terzo episodio è quello che l’accusa ritiene consumato alle 16.34, a partita ancora in corso, all’interno dello stadio. Si contestano le ipotesi di reato della violenza o minaccia e della resistenza a pubblico ufficiale. Ossia ad alcuni steward posti nei pressi della Curva Nord e incaricati di presidiare il cancello di prefiltraggio C, per impedire l’uscita dallo stadio degli ultrà udinesi ed evitarne così il contatto con i tifosi napoletani.
Ebbene, secondo gli investigatori, otto udinesi avrebbero spintonato gli steward e cinque di loro sarebbero riusciti a superare indebitamente la recinzione. Si tratterebbe, rispettivamente, di Brighenti, Agostinis e Gramola e di Carlo e Andrea Fontana, Berini, Borys De Pauli, 22, di Codroipo, e Alessio Puia, 35, di Cormons.
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