Scontri tra tifosi fuori dallo stadio Friuli, quattro feriti, un arresto e 3 daspo: ecco cosa è successo prima di Udinese-Napoli

Poco prima del fischio di inizio le forze dell'ordine sono intervenute per calmare la guerriglia tra i sostenitori bianconeri e quelli partenopei fuori dallo stadio. Negli scontri sono rimasti feriti tre agenti: confusione anche all'interno dello stadio dove una ventina di supporter azzurri hanno fatto irruzione a partita in corso e i tesserati di una società sportiva (compresi i ragazzi) sono stati costretti a lasciare i loro posti

UDINE. Tre poliziotti e un tifoso bianconero feriti, un sostenitore partenopeo arrestato e altri due denunciati e più di cinquanta identificati. È il bilancio dei tafferugli scoppiati pomeriggio all’esterno dello Stadio Friuli prima della gara tra Udinese e Napoli. Scontri che hanno riportato alla mente quelli del febbraio di sette anni fa, quando i supporter delle due squadre si fronteggiarono all’esterno dell’impianto dei Rizzi: allora furono dodici i feriti.




Che cosa è successo

Udinese-Napoli, anche per quest’ultimo precedente, era considerata una partita delicata sotto il profilo dell’ordine pubblico. E la Questura, infatti, aveva predisposto un dispositivo di sicurezza rafforzato rispetto al solito, con i reparti di polizia e carabinieri locali spalleggiati dai colleghi arrivati anche da fuori regione. Che sarebbe stato un pomeriggio bollente, a dispetto delle temperature, lo si era capito già prima delle 14, all’arrivo dei primi pullman di tifosi partenopei. Un gruppo di sostenitori della squadra di Sarri, arrivati con oltre un’ora di anticipo rispetto al fischio d’inizio del match, sono entrati in contatto visivo con i “rivali” friulani nella zona dei parcheggi della curva Nord. Sono volati insulti ed epiteti irripetibili, ma gli agenti in tenuta antisommossa sono riusciti a contenere le intemperanze ed evitare che le fazioni opposte entrassero in contatto.

Nel corso degli scontri è stato bloccato un ventenne che, nel tentativo di divincolarsi ha prima colpito due operatori del reparto mobile con una cintura, e poi ha provato a fuggire. I due uomini hanno dovuto ricorrere alle cure mediche per una prognosi di 7 giorni. 

Emessi Daspo per i tifosi. Il Questore di Udine ha emesso a carico del ventenne coinvolto nei fatti il daspo per 4 anni e il divieto di ritorno presso tutti i comuni della provincia di Udine per tre anni. Stesse misure anche per altri due tifosi napoletani (25 e 26 anni) per i quali il divieto di partecipare alle attività sportive avrà durata rispettivamente di 5 e 6 anni.  

La risposta del Questore. «Dispiace per i tre agenti del Reparto Mobile contusi, ma siamo sollevati dal fatto che non abbiano riportato ferite più serie. Le nostre forze dell'ordine si sono subito compattate e hanno effettuato un intervento tempestivo ed efficace, segno della qualità dell'addestramento».

Lo ha dichiarato il Questore di Udine, Claudio Cracovia, alla luce dei tafferugli scoppiati ieri all'esterno dello stadio Friuli, quando un gruppo di circa 100-150 tifosi partenopei con «un fronte molto largo hanno momentaneamente aggirato il nostro schieramento» mentre le forze dell'ordine erano intente a far affluire nei settori dedicati agli ospiti quasi 5 mila tifosi napoletani sui 20 mila presenti.

«Abbiamo governato una situazione pur difficile» ha aggiunto il Questore, ricordando che grazie all'intervento delle forze dell'ordine non ci sono stati contatti tra le opposte tifoserie. Le forze dell'ordine avevano messo in campo un dispositivo importante fin dalle prime ore del mattino per monitorare un fronte molto ampio. La Polizia sta ora vagliando il corposo materiale raccolto dalle riprese del sistema di sorveglianza per ricostruire l'esatta dinamica dei fatti e vagliare singole responsabilità penali di «chiunque abbia preso parte alla scaramuccia».



La guerriglia

Erano le prime avvisaglie di quanto accaduto circa un quarto d’ora più tardi. Tre bus, rimasti fermi per diverso tempo in zona Santa Caterina, sono giunti alle 14.10 nella zona dello stadio. I sostenitori del Napoli si sono spinti verso la curva Nord, feudo del tifo bianconero. Altrettanto ha fatto un gruppetto, meno nutrito, di ultras friulani, che ha percorso viale dello Sport in direzione opposta. Il cordone di sicurezza approntato dalla polizia ha retto, riducendo al minimo il contatto tra i due gruppi. C’è stato un fitto lancio di oggetti ed è volata anche qualche sprangata: nel parapiglia, tre agenti sono rimasti feriti, rimasti colpiti nel contatto con gli ultras.

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Sono stati medicati sul posto e poi trasferiti all’ospedale Santa Maria della Misericordia: le loro condizioni non destano preoccupazione. È rimasto ferito lievemente anche un quarantenne tifoso dell’Udinese originario di Pordenone, che dopo aver ricevuto le prime cure dai sanitari del 118 ha rifiutato il trasferimento in ospedale, preoccupato per non poter assistere al match poi perso dalla squadra di mister Oddo. Contenuta la furia dei supporter partenopei, i poliziotti hanno diviso i gruppi e scortato i napoletani verso la curva Sud dello stadio Friuli, facendo accedere gli ultrà nello spicchio dell’impianto riservato agli ospiti. Per ragioni di sicurezza, subito dopo gli scontri è stata disposta la chiusura di via dello Sport, l’arteria che costeggia lo stadio dei Rizzi. La decisione ha comportato disagi e rallentamenti, considerato che molti degli spettatori erano in procinto di raggiungere l’impianto per assistere al match.

Due bombe carta

Al termine del match le forze dell’ordine hanno monitorato con scrupolo il deflusso dei gruppi del tifo organizzato, che si è concluso senza particolari incidenti. In queste fasi sono state lanciate due bombe carta - una esplosa a ridosso della curva Nord, l’altra fuori dalla Sud - che non hanno tuttavia provocato feriti.



Tre tifosi nei guai

Tre sostenitori napoletani sono stati fermati e condotti in Questura: uno è stato arrestato e gli altri due denunciati, mentre un’altra cinquantina sono stati identificati e le loro posizioni sono al vaglio delle forze dell’ordine. Se verrà confermato il loro coinvolgimento nei tafferugli, rischiano il Daspo, come i primi tre, e di essere indagati per resistenza e lesioni.



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