Scontri Udinese-Napoli denunciati dieci friulani

Sono accusati di aver lanciato fumogeni e oggetti. Emessi anche i Daspo Due recidivi dovranno presentarsi in questura prima e dopo ogni partita
Udine 26 Novembre 2017. Calcio Serie A. Udinese-Napoli. © Foto Petrussi
Udine 26 Novembre 2017. Calcio Serie A. Udinese-Napoli. © Foto Petrussi

Hanno lanciato contro gli ultras del Napoli fumogeni e aste delle bandiere. E, agitando le cinture con fibbia sfilate dai pantaloni, si preparavano allo scontro fisico. Per questo motivo dieci tifosi dell’Udinese sono stati denunciati a piede libero dalla Polizia: i fatti si riferiscono al prepartita della gara tra le zebrette friulane e i partenopei dello scorso 28 novembre. I supporter bianconeri sono indagati per lancio di materiale pericoloso, possesso di artifici pirotecnici e travisamento. Il questore Claudio Cracovia ha emesso nei confronti dei dieci, tutti di età compresa tra i 32 e i 43 anni, il Daspo (divieto di assistere a manifestazioni sportive): non potranno entrare negli stadi italiani per un periodo che varia dai dodici mesi ai cinque anni. Con quest’ultima tranche di provvedimenti può dirsi sostanzialmente conclusa l’attività d’indagine della Digos, che in questi mesi ha svolto accertamenti a 360 gradi per identificare i responsabili degli scontri fuori dallo stadio Friuli.

Gli scontri

Le prime scaramucce si erano registrate a un’ora dal match tra la squadra bianconera e i partenopei. I sostenitori del Napoli, appena arrivati con a bordo di tre bus, si erano spinti verso l’area esterna della curva Nord della Dacia Arena, feudo del tifo bianconero. Altrettanto aveva fatto un gruppetto, meno nutrito, di ultras friulani, che aveva percorso viale dello Sport in direzione opposta. C’era stato un fitto lancio di oggetti ed era volata anche qualche sprangata: nel parapiglia, tre agenti e un ultras dell’Udinese erano rimasti feriti, colpiti nel contatto con gli ultras.

Le indagini

Due sostenitori napoletani erano subito stati denunciati e per un terzo, accusato di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, era pure scattato l’arresto. La Digos, guidata dal vicequestore aggiunto Andrea Locati, ha per settimane setacciato minuziosamente le immagini registrate dai circuiti video installati all’interno e all’esterno dello stadio. E, incrociando con pazienza i dati con la Questura di Napoli, è riuscita a identificare la quasi totalità degli ultras ritenuti responsabili dei tafferugli avvenuti dentro e fuori l’impianto. Gli ultras campani erano stati denunciati anche per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, violenza privata e violenza o minaccia nei confronti degli addetti ai controlli dei luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive.

Nei loro confronti il questore di Udine aveva emesso il provvedimento del foglio di via con divieto di ritorno nella provincia di Udine per tre anni. L’attività investigativa, insomma, non ha lasciato scampo ai protagonisti delle intemperanze. In tutto sono 42 i Daspo firmati dal questore per i fatti del 28 novembre.

I Daspo ai friulani

Gli ultimi provvedimenti sono stati emessi nelle scorse ore da Cracovia. Quattro tifosi dell’Udinese sono accusati di possesso di artifici pirotecnici (fumogeni), altrettanti si ritrovano una denuncia a piede libero per lancio di oggetti, mentre due sono indagati per travisamento: sono stati “pizzicati” dalle telecamere installate fuori dallo stadio mentre si coprivano il volto con sciarpe e berretti, nel tentativo di non farsi riconoscere. Due supporter bianconeri, recidivi, saranno costretti a presentarsi per cinque anni all’ufficio di polizia giudiziaria della questura all’inizio e alla fine di ogni partita che l’Udinese giocherà tra le mura amiche o lontano dal Friuli.

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