Scoperti in 15 mesi 118 finti poveri, chiedevano sussidi e contributi
UDINE. La Guardia di Finanza di Udine ha scoperto negli ultimi 15 mesi 118 «falsi poveri» che avevano autocertificato il proprio diritto a ottenere prestazioni sociali agevolate da Regione, Provincia, Comuni, Azienda Sanitaria.
In particolare, attestando situazioni familiari ed economiche false, i denunciati avevano ottenuto borse di studio, sconti sul servizio mensa, contributi per spese di trasporto e acquisto libri; riduzioni o esenzioni dal ticket, uso della «carta famiglia», sostegno al reddito e «bonus bebè».
Tra le irregolarità accertate dalle Fiamme gialle figurano redditi superiori di oltre 100.000 euro a quelli dichiarati, in conti correnti intestati a familiari o esteri, proprietà di abitazioni o redditi da affitto.
In altri casi venivano fatte figurare residenze “di comodo” di alcuni componenti familiari, ad esempio due coniugi conviventi con i figli minori ma apparentemente residenti in abitazioni diverse.
Il reato ipotizzato nei loro confronti è di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, che prevede una sanzione amministrativa da 5.164 a 25.822 euro da parte della Prefettura.
Le situazioni di «finti poveri» che chiedono l'accesso alle prestazioni sociali agevolate in assenza dei requisiti per ottenerli «palesano una certa diffusione, anche se si riferiscono solo a una percentuale delle prestazioni complessivamente erogate».
Lo ha affermato il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Udine, Colonnello Stefano Commentucci, commentando la verbalizzazione in provincia di 118 soggetti privi dei requisiti.
«La causa - spiega Commentucci - va anche ricondotta alle difficoltà degli Enti eroganti (Regione, Provincia di Udine e Comuni friulani) a condurre i successivi controlli per accertare situazioni inveritiere. A tal fine la Guardia di Finanza ha stipulato specifiche convenzioni con tali Enti che consentono proficui scambi informativi per l'individuazione di situazioni di rischio.
Non meno impulso a smascherare i falsi poveri verrà poi da recenti modifiche legislative per le quali sono previste nell'ambito dell'archivio dei rapporti finanziari tenuto dell'Agenzia delle entrate evidenze delle “giacenze medie” - conclude - che verranno riscontrate con quelle comunicate dai richiedenti le prestazioni».
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