Scritte antisemite a Pordenone: le telecamere hanno ripreso l’autore

Dopo aver visionato per ore le immagini di videosorveglianza della città, gli uomini della Digos avrebbero individuato l’autore dei fatti. Da quanto si apprende, si tratta di una persona che ha agito da sola

Svolta nelle indagini sul caso delle scritte antisemite apparse sui manifesti affissi dal Comune di Pordenone per promuovere la Giornata mondiale della Memoria.

Realizzate la sera del 24 gennaio, le scritte erano state notate soltanto la mattina seguente.

Dopo aver visionato per ore le immagini di videosorveglianza della città, gli uomini della Digos avrebbero individuato l’autore dei fatti. Da quanto si apprende, si tratta di una persona che ha agito da sola.

Esclusa, pertanto, l’ipotesi che potesse trattarsi di gruppi estremisti. “Basta propaganda sionista, ebrei bugiardi”, “Ebrei ladri falsi criminali”, sono due delle frasi ingiuriose comparse in quattro punti della città, dove a essere presi di mira sono stati gli striscioni delle commemorazioni “Pordenone e la Memoria”.

Maxi striscioni che erano stati affissi sugli spazi pubblicitari delle vie Molinari, Interna e Rivierasca. Altre scritte, invece, di simile tenore, sono apparse sui muri di due scuole.

Non è stato semplice per la Digos risalire al responsabile, considerando che le scritte antisemita non sono state accompagnate da firma o segni identificativi.

«Le frasi ingiuriose sui manifesti del Giorno della memoria sono l’ennesima dimostrazione che in alcuni settori della società italiana cova una nuova forma di razzismo, uno strisciante odio antiebraico che arriva a parteggiare per il regime totalitario dell’Iran e i macellai di Hamas pur di criticare gli ebrei e Israele», aveva dichiarato il vicesindaco reggente Alberto Parigi condannando l’episodio.

«Il fatto che abbiano scritto “basta propaganda sionista, ebrei bugiardi” è tristemente significativo – aveva aggiunto Parigi –. Dimostra che si tratta di un antisemitismo mascherato da antisionismo. Attaccare Israele è pretesto per attaccare gli ebrei, e viceversa». 

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