Scuola, conferma per Iannis e Burtulo

Udine, restano alla guida di Malignani e Uccellis. Vanno invece in pensione altri 11 dirigenti, sostituiti dai vincitori del concorso

UDINE. Malignani e Uccellis non cambiano guida: Ester Iannis e Maria Letizia Burtulo restano al loro posto di presidi. La notizia era nell’aria, ma ora è confermata. Così come la reggenza al commerciale Deganutti, che il prossimo anno non raggiungerà la quota minima di alunni per l’autonomia. Vanno in pensione invece 11 dirigenti (2 collocati a riposo d’ufficio) e, anche se il numero coincide con i vincitori del concorso regionale, la partita resta aperta. Ago della bilancia è la circolare ministeriale che fissa nuovi parametri per il pensionamento d’ufficio e che manda gambe all’aria la lista stilata dall’Ufficio scolastico regionale. Della quindicina di nomi restano solo due: Giovanna Marsoni e Ada Lantero.

Entrambe compiono 65 anni prima della chiusura dell’anno scolastico 2012/2013 e hanno più di 40 anni di contributi. C’è poi la schiera delle domande volontarie di quiescenza: a Udine Mauretta Brusutti, a Pordenone Aurora Deotto, Giuliana Cinelli, Annamaria Pinto, Angela Dicidomine e Milena Rosati, Alessandra Conte a Gorizia e, a Trieste, Maria Cavalagli Orel. Con 11 pensionamenti il quadro è completo. Ma per il 2013/2014 cambiano le autonomie e il Friuli Venezia Giulia passa da 19 a 20 scuole in reggenza.

Riconquista la dirigenza il D’Aronco di Gemona, ma la perdono Deganutti e l’istituto comprensivo di Pasiano di Pordenone. Meno uno. Manca esattamente un posto per rispettare gli obiettivi dell’Usr, ovvero far entrare in ruolo tutti i vincitori dell’ultimo concorso. E dalla Uil arriva una ventata di ottimismo. «Alla fine dei conti rimangono 10 posti liberi, ma c’è la possibilità che entrino tutti gli 11 aventi diritto – spiega Ugo Previti –. C’è infatti da tener presenti alcune varianti, come la richiesta di restare in Regione avanzata da un dirigente o un preside che ha vinto il concorso da ispettore e quindi il prossimo anno potrebbe cambiare qualifica».

C’è comunque «una contraddizione», secondo l’Flc Cgil. «Il direttore aveva fissato obiettivi che non saranno rispettati – dice il sindacalista Giacomini – e in ogni caso questo metodo non consente una programmazione: per sapere se i vincitori del concorso entreranno in ruolo dovremo attendere la verifica di una sovrapposizione tra chi va volontariamente in pensione e chi entra». Ancora più duro il segretario regionale della Cisl scuola, Donato Lamorte: «Deve venir applicata la legge che prevede il collocamento d’ufficio dopo 40 anni di contributi. La circolare del ministero è indicativa, non dice “bisogna fare questo”, ma “secondo me non si dovrebbe procedere”. C’è una bella differenza».

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