Scuola, duecento maestri rischiano il posto

Sentenza del Consiglio di Stato contro chi ha solo il diploma magistrale. Altri verranno esclusi dalle graduatorie. Ricorso alla Ue

UDINE. Diplomati alle magistrali, sono 200 i maestri assunti in Friuli Venezia Giulia che rischiano il posto dopo la recente decisione del Consiglio di Stato.

I giudici hanno cambiato verso ai sette dispositivi precedenti respingendo l’inserimento dei diplomati nelle Graduatorie a esaurimento: fuori dalle Gae e riportati nelle Graduatorie d’istituto (la cosiddetta Terza fascia), quindi allontanati dalla possibilità di una cattedra.

Per chi è già in ruolo, la situazione si fa complicata. Dopo sette decisioni che davano ragione ai diplomati magistrali, i tredici giudici del Consiglio di Stato riuniti in plenaria hanno condiviso la tesi del ministero dell’Istruzione.

Al centro del dibattito era finito il diploma magistrale, abilitante oppure no? Oggi per insegnare all’infanzia e alle elementari è indispensabile la laurea in Scienze della formazione primaria. Lo scontro si era così creato tra due fasce di futuri maestri: 19 mila insegnanti “storici” in Gae contro il triplo, almeno, di diplomati magistrali, entrambe categorie precarie.

Per di più i 60 mila diplomati magistrali erano stati inseriti a pettine nelle graduatorie, scavalcando parecchi laureati. A oggi in Italia sono stati consegnati un milione e mezzo di diplomi magistrali. In realtà, coloro che avevano reali possibilità di ottenere un posto da docente erano circa il 4 per cento e diversi diplomati nel tempo si sono laureati e specializzati.

Ma ci sono diplomati magistrali che, sulla scia delle prime sentenze, si sono riaffacciati al mondo della scuola nonostante avessero intrapreso da anni altre strade professionali. Ad agosto scorso risultavano inseriti nelle Gae complessivamente 125 mila precari: 67 mila 622 per l’infanzia e 57 mila 369 per la primaria.

Quando la sentenza sarà depositata – potrebbero passare dei mesi – diventerà effettiva e i contratti stipulati dalle scuole con i diplomati magistrali diventeranno nulli. Quindi, il maestro ricadrà nel precariato venendo di nuovo inserito nelle graduatorie di istituto, la cosiddetta Terza fascia.

Mentre i laureati plaudono alla sentenza, i sindacati pensano già al ricorso in Europa (quello del Consiglio di Stato in plenaria era l’ultimo grado possibile nel nostro Paese).

«Questa decisione sta creando problemi a tutti – ha detto Donato Lamorte, segretario regionale della Cisl Scuola –. Al personale, ai precari e ora anche agli scolari». Per Adriano Zonta, dell’Flc Cgil, «in regione sono 200 gli insegnanti assunti in forza del diploma magistrale, senza considerare tutti quelli inseriti nelle Gae».

Il Consiglio di Stato ha sposato la tesi del Miur, dichiarando che «il possesso del solo diploma magistrale, sebbene conseguito entro l’anno scolastico 2001-2002, non costituisce titolo sufficiente per l’inserimento nelle graduatorie a esaurimento del personale».
 

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