Scuola, il ministero conferma gli organici
UDINE. Per il prossimo anno scolastico le tabelle ministeriali consegnano al Friuli Venezia Giulia un “esercito” di docenti lievemente superiore all’anno in corso. Ce ne saranno 19 in più per la scuola italiana, due per quella slovena.
A farlo sapere è il segretario generale di Cisl Scuola Fvg, Donato Lamorte, che nell’annunciare le dotazioni organiche del personale docente per l’anno scolastico a venire chiede al direttore dell’ufficio scolastico regionale, Daniela Beltrame, una pronta verifica da condurre assieme alle organizzazioni sindacali. Verifica sia delle tabelle pubblicate dal Miur, che della loro adeguatezza rispetto alle specificità territoriali, all’aumento delle iscrizioni specialmente nella scuola dell’infanzia e primaria, alla distribuzione e alle scelte di percorso che opereranno i nuovi iscritti.
Nello specifico le tabelle ministeriali riconoscono al Friuli Venezia Giulia complessivamente 11.455 posti per la scuola italiana, con un aumento come detto pari a 19 posti rispetto all’anno in corso: nove in più, per un numero complessivo di 1.464 posti, nella scuola dell'infanzia, 26 in più, per complessivi 4.032, nella scuola primaria, 2.408 (-3) in quella secondaria di primo grado e 3.551 (-13) nella secondaria di secondo grado.
Nella scuola con lingua d’insegnamento slovena, invece, i posti che il ministero riconosce alla regione per il prossimo anno scolastico sono in tutto 484, 2 in più: 90 nella scuola dell’infanzia, 198 (+2) nella scuola primaria, 70 nella scuola secondaria di primo grado e 126 in quella secondaria di secondo grado. Alla direzione regionale Lamorte chiede di verificare la distribuzione del corpo docente specie in relazione al numero dei “primini”.
«Soltanto la puntuale verifica rispetto alle future classi prime dei diversi ordini e gradi e la risposta coerente alla richiesta di tempo scuola o di percorso – chiarisce infatti il segretario generale della Cisl Scuola - potrà dire se il lieve aumento previsto di docenti tiene conto ad esempio del numero degli alunni risultanti dall’organico di fatto dell’anno scolastico in corso, dell’entità previsionale della popolazione scolastica riferita all’anno 2013/14, dell’andamento delle serie storiche della scolarità degli ultimi anni, delle specificità relative ai comuni montani, nonché ai territori con un rilevante numero di alunni con cittadinanza non italiana».
Il sindacato garantisce dal canto suo il massimo impegno in termini di vigilanza «affinché – sottolinea Lamorte - vengano assicurate risposte coerenti, ma anche il pieno rispetto in tutte le realtà territoriali dei criteri che si concorderanno al tavolo di informativa-confronto con la direzione regionale». Non ultima, l’osservanza del dettato ministeriale che prevede per la corretta funzionalità del servizio scolastico, la possibilità di incrementare l’organico di diritto con quote di posti dell’organico di fatto, e questo per assicurare un inizio del nuovo anno scolastico all’insegna di una minor precarietà rispetto gli anni scorsi.
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