Scuola, ricorsi al Tar tutti respinti: nuovi dirigenti ok

Con tre diverse sentenze bocciate le richieste di annullamento del concorso. I giudici: «I ricorrenti hanno presentato prove insufficienti e lacunose»
ANTEPRIMA UDINE 20 FEBBRAIO 2002 NUOVA SCUOLA QUARTIRE S.DOMENICO TELEFOTO COPYRIGHT FOTO AGENCY ANTEPRIMA
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UDINE. Tutto regolare al concorso per dirigenti scolastici. A chiudere la querelle sono tre sentenze del Tar che bocciano l’intera linea del piano d’attacco messo a punto da 22 candidati esclusi dalla prova orale. Niente annullamento del decreto di nomina della commissione esaminatrice, né dei verbali o dell’elenco degli ammessi.

Via libera anche per la griglia di valutazione, la predisposizione delle tracce, tempistica e modalità di correzione. Insomma, il «ricorso è infondato», per dirla con le parole dei magistrati che fanno di più e analizzano uno per uno i giudizi ricevuti dai ricorrenti. Ed è proprio quel passaggio a evidenziare i voti: tra i 16 e i 20 trentesimi, tutti insufficienti.

Ma non è abbastanza, perché gli aspiranti dirigenti respinti hanno presentato in qualche caso prove «gravemente insufficienti e lacunose», oppure «non impeccabili nella forma». Per di più senza focalizzare appieno l’argomento: «Tema non centrato» oppure «Estremamente sintetico, non coglie il senso della traccia». Sono soltanto alcune fra le motivazioni che la commissione ha visto impugnare davanti al Tar.

«Un elaborato che non rispecchia il contenuto della traccia non potrebbe mai essere ritenuto sufficiente – scrivono i magistrati Umberto Zuballi, Enzo Di Sciascio e Giovanni Sabbato – e, in particolare, è palese l’inesistenza di alcuno spazio di revisione in melius del giudizio di insufficienza espresso e la piena legittimità dell’operato della commissione».

Agli aspiranti dirigenti bocciati, difesi dagli avvocati Luca Ponti, Luca De Pauli, Antonella Cassibba e Marcello Fracanzani, resta la strada dell’appello al Consiglio di Stato. Intanto il Tar li condanna a rifondere 3 mila euro più spese per ciascuna delle sentenze depositate.

«È un risultato abbastanza prevedibile perché le accuse erano campate in aria – commenta il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Daniela Beltrame –. Forzature che individuavano in segni microscopici di matita o penna, segni di riconoscimento degni di un’associazione a delinquere. È stata gettata sul concorso un’aria di sospetto piuttosto pesante e forzata che ha lasciato un po’ d’amaro in bocca: come possono degli insegnanti essere così sospettosi fino al punto da costruire un impianto accusatorio sconcertante? È un concorso pubblico fatto con la massima trasparenza, in commissione sedevano tre persone che non si conoscevano, riunite più che altro per spirito di servizio perché i compensi erano modesti e senza rimborso spese». Erano 46 i posti messi a concorso, ma alla fine sono risultati idonei soltanto 34 candidati, di questi 22 sono già stati assunti. E adesso il direttore Beltrame spera in una «seconda batteria di prove per arruolare altri dirigenti».

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