Sei di Udine se... andavi a scuola con la borsa del K2

È stata riprodotta per festeggiare mezzo secolo del negozio. Ieri sera tra ricordi e aneddoti il brindisi in via Poscolle
dine 14 novembre 2014 K2 brindisi Telefoto Copyright Petrussi Foto Turco Massimo
dine 14 novembre 2014 K2 brindisi Telefoto Copyright Petrussi Foto Turco Massimo

UDINE. Una borsa come regalo di compleanno potrebbe, a volte, risultare banale. Ma se si tratta della K2 Sport, la borsa che ha accompagnato la gioventù udinese degli anni Ottanta, tutto assume un altro valore. Ieri sera via Poscolle si è animata di ricordi, di facce amiche, di storici clienti: al civico 43 si festeggiavano i 50 anni di uno dei primi negozi di articoli sportivi di Udine, il K2 Sport.

Per l’occasione, la sua titolare, Simona Zanutta, ha deciso di riproporre la famosa K2 nella versione originale, quella ideata dal padre Ferruccio.

Sono passati quasi trent’anni, ma un accessorio così non si dimentica, anzi. All’inizio del 2014, su Facebook, viaggiava il tormentone «Sei di Udine se…»: tramite post, ognuno poteva concludere la frase indicando il motivo per cui era legato alla sua città. I nostalgici della mitica borsa bianca, blu e rossa, non ci hanno pensato due volte e tra le ragioni hanno scritto anche... «Hai avuto una K2!».

«Ai tempi c’è stato il boom - spiega la signora Simona -, ce l’avevano tutti. Mio papà l’aveva pensata come un porta scarponi da sci, ma è sempre stata utilizzata per altri scopi, in particolare per portare i libri». I colori, la forma squadrata, il tessuto, avevano reso la K2 un vero must.

«Un successo inaspettato. Ricordo che a scuola i ragazzi se le scambiavano. Lo facevamo anche io e le mie sorelle (Federica e Stefania, entrambe più grandi)!». Da quando la borsa è di nuovo in commercio, la gente ha ritrovato il suo passato: «Entrano in negozio per il ricordo dei vecchi tempi e la ricomprano».

Ieri sera l’aperitivo - «L’ho chiamato Aperitinvito, aperto agli amici e ai clienti che negli anni ci hanno dimostrato il loro affetto» chiarisce la titolare -, un modo per ripercorrere la storia dell’attività dei Zanutta, nata nel 1964 da un’idea del fratello di Ferruccio, Glauco, morto nel 1983 precipitando in un saracco in Svizzera.

E dalla passione per lo sport nasce il nome del negozio: i due fratelli erano ammiratori e amici di uno dei partecipanti alla famosa spedizione che nel 1954 conquistò quella vetta, Lino Lacedelli. Ecco perché K2.

Dopo la morte dello zio, sono stati proprio Ferruccio e la moglie Renata (scomparsa nel 2010) a portare avanti la gestione del negozio. Da ultimo è subentrata la figlia.

«Ho voluto appendere sulle pareti alcune foto storiche, degli anni Cinquanta, che ritraggono papà intento a fare sport. Lui è stato uno di promotori di questa festa e ho voluto fargli una sorpresa», commenta Simona. Il suo orgoglio è palpabile.

«Abbiamo lavorato duro per tenere alta la qualità dei nostri prodotti - racconta la terzogenita della famiglia -. Ci siamo reiventati, abbiamo ristrutturato il locale e rifatto le vetrine. Lavoriamo con aziende che producono in Italia e questo, forse, è il nostro valore aggiunto».

La crisi economica, che sta rovinando attività commerciali in ogni parte d’Italia, si è fatta sentire anche qui. «Ai tempi d’oro arrivavano i tedeschi con la lista di cose da comprare, oggi queste cose non si vedono più - ammette Zanutta-. Ma non ha senso piangersi addosso, bisogna continuare a credere in quello che si fa».

Magari puntando sulle novità, come il personal shopper: «Abbiamo introdotto questa figura per aiutare il cliente, che ha la possibilità, previa telefonata, di essere seguito da un esperto nella scelta del capo». K2 Sport ha compiuto 50 anni, ma sembra non invecchiare mai.

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