“Sei di Udine se...”, su Facebook l'operazione comunità - Foto

Impazza sul web la moda di postare gli angoli e i simboli più curiosi anche del capoluogo friulano. Una tendenza con migliaia di adesioni

UDINE. La birreria Moretti in piazzale Osoppo, lo stadio Moretti e il neon del “baffone” con la birra in mano. Pierino in piazzale Cella, la piazzetta e piazza San Giacomo. Longega, Basevi e D’Orlando e poi la discoteca del Contarena, Candolini, Flavia, Zico e la Fantoni. Tutto questo, e molto altro ancora, è “Sei di Udine se...” un frullato di ricordi, luoghi, amicizie e personaggi creato da Cristina Comici, che in due giorni ha chiamato a raccolta oltre 2.800 “amici”. E continuano ad aumentare. Un profilo Facebook che fa da macchina del tempo, da album fotografico. Una memoria collettiva, perché spesso cose e persone sono le stesse, ma viste da diverse angolazioni. Ma anche l’occasione per confrontare, criticare e per organizzare una grande festa: «Per ritrovarsi».

Proviamo a fare un viaggio nella Udine di “sei di...” se non compari mai nei Tg nazionali e se la pizza di fine anno della Ellero si faceva alla Cantina fredda in via di Toppo. Sei di Udine se andavi in marina al Cita, alla Favorita, in castello, se da piccolo per l’aperitivo ti portavano al Friuli, al San Giacomo o al Ramandolo, se andavi a “studiare” in biblioteca, ma poi ti imbucavi al London, se il sabato pomeriggio era Metropolis, Loggia o piazzetta.

C’è anche un bel pezzo di Udine da bere... se non vai al Pappagallo ma da Max, se non vai da Pozzo ma da Luca, se non vai da Pieri ma da Paolo, se non vai al Ratatuje ma da Enrico, se non vai al Cafè Buffet ma da Sahbi, se non vai ai Barnabiti ma da Loris, se non vai all’Aquila Nera ma da Lucky, se non vai al Collio ma dal Ciuffo, se non vai al Friuli ma da Luciano, se non vai al Quinto recinto ma da Matteo, se non vai al Sa di tappo ma da Tricky, se non vai Giù al Nord ma da Beppe, se non vai all’Ars Bibendi ma da Giulio, se non vai al Madrid ma da Barbara, se non vai al glass ma da Rudy, se non vai ai Torriani ma da Loris, se non vai al Tagliato col coltello ma da Marco, se non vai al civico 10 ma da Dante, se non vai ai Frati ma da Rosi, se non vai all’Ambarabà ma da Andrea, se non vai al Londoners ma da Luca, se non vai al San Giacomo ma da Cristian, se non vai al Beethoven ma da Lara, se non vai al Black Stuff ma da Giovanni, se non vai al Rialto ma da Steve...

Chi ricorda che le passeggiatrici erano Julia, Natalina, Flavia e la Lupa; i personaggi cult Giotto, alligatore, auanagana, Udinì, Pierino, l’avvocato Vinicio, Dino gangster, Gianni jeans; se i luoghi erano la piazzetta San Giacomo, via Mercatovecchio, Faccio e Medini; se i negozi Basevi, Longega, la mansarda Balducci; se i bar erano Pappagallo, Barbaro, Contarena, Pancera, Delser, Talmone, Wiskiteca, Savio, Quendolo, Coccodrillo e Pierrot. E quelli delle scuole King’s, Baretto, Cita e Pietre. Sei di Udine se le discoteche erano il Contarena, Tavernetta del Duomo, Tavernetta Palamostre, Morena club, Milleluci, Medea, Villa Sospisio.

Sei di Udine se ti ricordi del bar Gatto Nero a Sant’Osvaldo e del suo titolare che faceva anche l’autista di autobus... se mangiavi le mozzarelle in carrozza al Morettino di Via Rialto, se mangiavi la pizza alla Vesuviana in viale Aquileia il sabato sera o se andavi al Cinema Puccini, all’Odeon, al Cristallo, all’Ariston... al San Giorgio e al Diana aggiunge qualcun altro. Se ti ricordi della bellissima sala cinematografica Astra di piazza XX Settembre.

Sei di Udine se Zico va via come un rullo, se come ti ricordi del meraviglioso tridente Bierhoff, Amoroso, Poggi. Di Malagoli e di... E sei di Udine se tuo papà giocava a tennis da D’Oro a Campoformido scrive Enrico Pellizzari che fra un ricordo e l’altro butta lì anche una festa-ritrovo: «Scegliamo un locale e facciamo un casinone».

Il viaggio è infinito. Sei di Udine se ti ricordi il negozio di strumenti musicali Gambini in via Aquileia e se quando aspettavi la corriera in via Caccia c’era una signora che picchiava gli automobilisti con l’ombrello.

Sei di Udine se la pizzeria Moretti era in piazzale XXVI Luglio, ma anche in piazzale Osoppo; se andavi a mangiare la pizza alla Lombardi di via Cividale che era piena di militari, o se sei stato almeno una volta al Bar Venezia a mangiare la mini pizza cotta al forno elettrico che dopo 30 anni è ancora così. Se compravi i dischi all’Angolo della Musica o al Natural Sound; se per telefonare andavi alla Sip vicino alla piazzetta!; se entravi allo Stadio Moretti scavalcando le recinzioni dalla fabbrica, se mangiavi i più buoni tramezzini della città al Bar Vicich di Via Mercatovecchio e se ancora chiamate il Duca d’Aosta da D’Orlando: chi si ricorda la galleria fatta di finta caverna di gesso?

Se hai fatto il bagno nelle rogge senza paura di trovare una discarica; se ti sei fatto una risata ingenua davanti agli specchi deformanti della Vitrum; se quelli di Paderno erano di fuori; se ricordi i vigili urbani agli incroci delle strade e, quando ti fermavano, ti congedavano con ... “par stavolte va la, ma mi racomandi”. Sei di Udine se andavi a mangiare la pizzetta del Pam al supermercato sotto via del Gelso o spostavi il carretto dei ferri vecchi a Mario Pipa. Se almeno una volta hai incontrato il tipo in bicicletta su viale Volontari della Libertà con i due cagnolini, uno nel cestino e l’altro sulla spalla.

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