Semestrale del Gruppo Danieli ricavi in flessione del 15 per cento

Il consiglio di amministrazione ha approvato ieri i risultati. Tiene il settore delle costruzioni di impianti e macchine per la siderurgia chiavi in mano, mentre cala la produzione di acciaio all’Abs

BUTTRIO. Il consiglio di amministrazione del Gruppo Danieli ha approvato ieri i risultati del primo semestre dell’esercizio 2012/2013, che sono in linea con le previsioni: i ricavi sono in calo del 15% e pari a 1.295,3 milioni. Dal risultato del periodo (giugno-dicembre) si evince che l’attività del settore Plant Making (costruzione impianti e macchine per la siderurgia, anche chiavi in mano) è in linea con le previsioni, con un calo del 5% rispetto al 31 dicembre 2011. Meno bene il settore Steel Making (produzione e vendita di acciaio speciale della controllata Acciaierie Bertoli Safau Spa - Abs), che ha risentito del consistente calo della domanda in Europa ed in Italia: il fatturato cala del 39%. I margini di Abs hanno comunque consentito alla società di rimanere, anche se di poco, in utile.

Stabile, invece, il portafoglio ordini del Gruppo a 3.297 milioni, in leggera crescita rispetto al 30 giugno 2012. Le prospettive di settore non sono particolarmente positive. Il consumo mondiale di acciaio è previsto in crescita del 2-3% all’anno per i prossimi 5/7 anni, la metà rispetto al 6-7% degli ultimi 5/6 anni. La crescita è prevista soprattutto in Cina, India e paesi del Far East, leggermente in calo in Europa, in lieve aumento nelle Americhe, Russia, Middle East e Nord Africa. Ne consegue che la richiesta di impianti nuovi nei prossimi anni sarà inferiore se comparata al recente passato. Aumenterà invece la domanda per ristrutturazioni e ammodernamenti di impianti esistenti.

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