Sempre più malati di slot in Fvg: il giro d’affari è di 1,3 miliardi

In regione le macchinette sono oltre 15 mila, una ogni 80 abitanti. Le persone in cura ai servizi per ludopatie sono in costante aumento
Jackpot City l anuova sala giochi in via canevari, slot
Jackpot City l anuova sala giochi in via canevari, slot

UDINE. Una slot machine ogni 80 abitanti. A tanto ammonta il rapporto tra il numero degli apparecchi di gioco d’azzardo e la popolazione regionale. I primi sono complessivamente 15 mila in Fvg, la seconda è stabile intorno a 1,2 milioni di abitanti. Risultato: ogni ottanta cittadini sul territorio regionale è installata una slot machine. Tentazione che ha letteralmente invaso le contrade nostrane, frenata – il possibile – dalla legge regionale 1/2014 che però è un’arma spuntata.

A detta dello stesso assessore alla Salute. Può infatti arginare il fenomeno intervenendo solo sulla prevenzione. E se è vero che dal 2014 le slot in Fvg non possono più essere installate a una distanza inferiore al mezzo chilometro dai punti considerati sensibili – scuole, asili, ospedali tra gli altri – è vero anche che gli esercizi che avevano installato le macchinette prima dell’entrata in vigore della norma semplicemente se le tengono.

Numeri e criticità di quella che ormai è riconosciuta come una patologia vera e propria sono stati esaminati lunedì dal comitato ristretto presieduto dal consigliere regionale Gino Gregoris (Cittadini) sulla base della relazione 2016 dedicata al gioco d’azzardo, elaborata dagli uffici regionali.

La mole di dati fotografa un Fvg costellato di “tentazioni”. E si sa, con il moltiplicarsi delle occasioni di gioco aumenta anche il rischio di scivolare nella patologia, che non rappresenta un danno, psicologico e finanziario, solo per chi si siede davanti alle slot, ma anche per il microcosmo familiare.

Ma quanti sono con esattezza i casi di persone affette da patologie legate al gioco d’azzardo in Fvg? Impossibile dirlo. La maggior parte dei giocatori vive nell’incoscienza del problema o peggio lo nega. Ci si deve “accontentare” del dato, comunque indicativo, degli utenti che si sono affidati ai servizi sociali. Nel 2016 se ne sono registrati 421, nel 75 per cento dei casi si tratta di maschi, nel 40,9 per cento – ben 171 in valore assoluto – giunti al servizio per la prima volta. Il dato è in crescita costante.

Nel 2013 gli utenti erano 335, saliti a 390 nel 2014 e a 406 nel 2015. Si rivolgono ai servizi una media di 0,34 per cento persone ogni mille abitanti, ultra quarantenni per lo più. Il 51 per cento ha un’età compresa tra i 40 e i 59 anni, il 26,6 per cento ne ha più di 60. Percentuali che scendono mano a mano che si riduce l’età.

Delle 421 persone in carico ai servizi il 15% ha tra i 30 e i 39 anni, il 6,9 per cento ne ha tra i 20 e i 29 e appena lo 0,7 per cento ne ha meno di 19, una fetta della torta dunque limitatissima grazie al divieto di utilizzo delle slot per i minori di 18 anni.

In Fvg gli “apparecchi da intrattenimento” sono complessivamente 15 mila 167 di cui 9 mila 505 slot machine, 3.707 video-lottery (Vlt) e 1.955 apparecchi senza vincite in denaro.

Il rapporto è come detto di una macchinetta ogni 80 persone. Ma non ci sono solo quelle. Il gioco passa infatti da una miriade di altre possibilità. Anche in Fvg dove si contano 3 sale bingo, 174 punti vendita per concorsi e pronostici, 753 punti vendita di giochi numerici a totalizzazione, 84 tra negozi e punti di gioco ippico, 87 tra negozi e punti di gioco sportivo, 679 ricevitorie del lotto e 1.292 punti in cui si possono acquistare i biglietti della lotteria.

Questo multiforme quanto pericoloso mondo produce un giro d'affari vertiginoso. A nove zeri. In attesa di conoscere i dati 2016, la relazione consegnata ai membri del comitato ristretto parla di un giro d'affari che in regione, nel 2015, è stato pari a 1 miliardo e 348 milioni di euro. Tolte le vincite, pari a 1 miliardo e 35 milioni, significa che i giocatori hanno speso complessivamente 311 milioni di euro.

Più dell'anno precedente, quando la lancetta della spesa si era fermata a 306 milioni, e ancora più dell'anno prima quando i milioni spesi dai giocatori regionali erano stati 257. In tre anni insomma l'esborso complessivo - tolte le vincite - è lievitato di ben 54 milioni di euro.

Niente a che vedere con le regine di questa triste classifica dominata dalla Lombardia – la regione dove si gioca di più – con 3.107 milioni di euro di spesa, seguita dal Lazio con 1.687 milioni e dalla Campania con 1.576 milioni.

Soldi strappati alle tasche dei cittadini a beneficio delle attività che ospitano il gioco e soprattutto dell'Erario che, a livello nazionale, ha intascato nel 2015 qualcosa come 8 miliardi di euro.

Tornando al Fvg, a farla da padroni, come del resto in tutta Italia, sono gli apparecchi che pesano sulla spesa per ben il 66,2 per cento. Newslot, vtl e apparecchi senza vincite in denaro hanno fruttato infatti nel 2015 ben 1 miliardo e venti milioni di raccolta, 811 milioni di vincite per una spesa di 206 milioni sui 311 complessivi.

Seguono a ruota le lotterie con 31 milioni di spesa, il lotto con 29 milioni, il Superenalotto e giochi numerici affini con 20 milioni di euro.

Fanalini di coda le vecchie scommesse sui cavalli – 6 milioni di raccolta, 4 di vincite e due di spesa – e le scommesse virtuali con 8 milioni di raccolta, 7 di vincite e 1 di spesa.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:gioco d'azzardo

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto