Sequestrato il teschio trovato in mare a Grado
GRADO. La parte di teschio rinvenuto in mare, ad una ventina di metri di distanza dai resti del bombardiere americano Consolidated B24 Liberator, è stata sequestrata l’altro pomeriggio dai carabinieri di Grado. Lo ha disposto la magistratura del Tribunale di Gorizia.
La motivazione è evidente: appartiene effettivamente, come appare quasi certo, a uno degli avieri dell’equipaggio dell’aereo americano, oppure ad un’altra persona? Sulla scorta di questo interrogativo, è stato pertanto deciso il sequestro della calotta cranica, in attesa che un consulente esterno nominato dal Tribunale fornisca un preciso parere.
I resti dell’aereo finito in mare poco meno di settant’anni fa, ma rinvenuti solo nel 1987 - lo stesso anno del ritrovamento della Iulia Felix – sono a circa 14 chilometri e mezzo di distanza dalla costa gradese, ad una profondità dai 13 ai 15 metri.
Secondo gli ultimi studi e ricerche, l’aereo dovrebbe essere precipitato nel febbraio del 1945. Dopo essere partito dalla base di Grottaglie di Taranto, fu colpito dalla contraerea sui cieli di Bressanone.
Il tentativo di ammaraggio da parte del pilota, Howard Hanson, e del copilota Edward H. Betz, purtroppo non riuscì, tanto che degli 11 componenti dell’equipaggio nessuno rimase in vita. Quattro corpi vennero recuperati, mentre degli altri sette non si è mai saputo nulla.
L’unica traccia e speranza è riposta su quanto hanno trovato i volontari della Protezione civile, con il coordinatore Giuliano Felluga, nel corso dell’ultima uscita in mare assieme agli appassionati subacquei, che arrivano settimanalmente per esplorare fondali ben delimitati, davanti a Grado, ricchi di fauna, resti romani, compreso il relitto del B24.
Il tutto, nell’ambito del progetto TurSub, diventato un’interessante nicchia di richiamo turistico. Mentre i subacquei visionavano i resti dell’areo, i volontari della Protezione civile stavano eseguendo, a pochi metri di distanza, un’esercitazione di salvamento.
Proprio durante questa operazione, si sono trovati di fronte al teschio, ora posto sotto sequestro. L’esame del Dna che avrebbero sicuramente voluto fare gli americani del Defense Pow/Missing Personel Office del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, dovrà pertanto attendere.
A meno del dissequestro della calotta cranica. Se effettivamente si tratta di parte del teschio di uno degli aviatori, è molto probabile che nell’area vicina all’areo si possano trovare altri resti.
È una ricerca che sarebbe necessario effettuare in fretta in quanto, a seguito di un’eventuale sciroccale d’autunno, la morfologia del terreno potrebbe sicuramente modificarsi.
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