Sequestrata oltre una tonnellata di mormore e orate a Grado per motivi igienico-sanitari
Il pescato è stato intercettato domenica a bordo di un peschereccio in pessime condizioni: sarebbe andato in vendita lunedì. Ora verrà buttato
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Oltre una tonnellata di pesce sequestrato per questioni igienico-sanitarie. L’operazione effettuata dagli uomini di Circomare Grado ha portato a scoprire la grande quantità di pescato a bordo di un peschereccio della marineria gradese dove era stato accatastato senza alcuna protezione igienica.
Il pesce si trovava sulla coperta del peschereccio, protetto con coperte già da una giornata a dispetto delle temperature che nel fine settimana erano tornate ad alzarsi, toccando i dieci gradi.
Senza contare i possibili “attacchi” subiti dal materiale da parte dei voraci e numerosi gabbiani che frequentano l’isola.
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Si tratta, dunque, di oltre mille chilogrammi di pesce – orate e mormore – che, sistemato in cassette di polistirolo, era stato portato a Grado sabato verso l’ora di pranzo. Il peschereccio era stato tranquillamente ormeggiato con il pescato sistemato in coperta con l’intenzione quasi certa di venderlo lunedì mattina.
Domenica pomeriggio i marinai di Circomare al comando di Domenico Castro, effettuando i consueti controlli, avevano notato a bordo del peschereccio le coperte che avevano destato dei sospetti.
Svolto l’accertamento, è risultato evidente che si trattava di una questione di carattere igienico-sanitario poiché il pesce deve essere conservato in sicurezza seguendo le disposizioni di legge. Circomare ha così fatto partire una richiesta ad Asugi per l’intervento di un veterinario e di tecnici che il giorno successivo hanno ravvisato l’infrazione facendo scattare il sequestro del pesce.
Il pescato in questo caso, considerate le condizioni di conservazione, non ha potuto essere devoluto in beneficenza come accade quando l’infrazione è pressoché immediata. Ecco così che il prodotto è stato trasportato in deposito nell’area del mercato ittico in attesa di venire smaltito come rifiuto dagli incaricati di una ditta specializzata.
L’episodio è stato notato da parecchia gente perché nella zona del porto c’è sempre notevole affluenza di persone. In tanti si sono chiesti ad esempio che valore può avere il pescato che ora viene smaltito come rifiuto ed è emerso che sicuramente si tratta di circa cinquemila euro che per un peschereccio locale, e in questi periodi che non sono proprio dei migliori per quanto concerne il pescato, è un importo non di poco conto.
A livello di infrazione, invece, a sanzionare il peschereccio ci sarà l’Asugi in quanto si tratta prettamente di problema igienico-sanitario. Ciò che è importante evidenziare è tuttavia il fatto che se non ci fosse stato questo controllo da parte degli uomini di Circomare Grado, il pesce, ovvero oltre una tonnellata di orate e mormore, sarebbe sicuramente stato venduto lunedì mattina per finire sulle tavole di tanti consumatori inconsapevoli dell’accaduto. —
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