Sereni orizzonti progetta dieci nuove Rsa in Italia

UDINE. Utile in crescita del 25% rispetto all’anno precedente e patrimonio netto a 60 milioni di euro. Sono alcuni dati del bilancio di Sereni Orizzonti Spa, l’azienda che costruisce e gestisce residenze sanitarie per anziani.
La Spa di Massimo Blasoni e Giorgio Zucchini segnala inoltre il fatturato, che incrementa del 25% sul 2014 e del 66% sul 2013 mentre il patrimonio immobiliare è stimato oltre i 120 milioni di euro a valori di mercato.
«L’azienda è in grande crescita – dichiara Massimo Blasoni –. È prevista la realizzazione di 10 nuove Rsa nel prossimo quinquennio, e di queste 4 sono già materialmente in costruzione: Pasian di Prato, Torre di Mosto in Veneto, Piacenza e Macomer in Sardegna. Le 60 residenze sanitarie attive in 10 regioni Italiane con 3.800 posti letto fanno di noi il terzo gruppo italiano nel settore – prosegue Blasoni -. Il dato di maggior soddisfazione è però il rilevante incremento dell’occupazione, soprattutto femminile, che è conseguito alla costante crescita dell’azienda».
Con le 300 assunzioni dello scorso anno, il saldo degli occupati arriva alle 2 mila unità. Per quel che riguarda gli indici di redditività il Roi (ritorno sul capitale investito) è al 12,5%, il Roe (ritorno per gli azionisti) al 25% e livelli di occupazione media delle Residenze superiori al 95% garantiscono al gruppo friulano notevole credito bancario e hanno agevolato gli investimenti.
Lo scorso anno sono state acquistate, tra l’altro, l’Istituto Geriatrico Siciliano, la più importante Rsa palermitana per 8,8 milioni, la Rsa Villa San Giusto a Prato e la Residenza protetta Istituto Longobucco a Calendasco.
Tra gli investimenti si ricorda la Rsa in costruzione a Pasian di Prato per 9 milioni di euro. «Avrà 120 posti letto, con elevati standard qualitativi e sarà consegnata nel 2017. I posti letto però non si aggiungeranno a quelli esistenti in Fvg, ma andranno a sostituire quelli di tre residenze di Udine avviate vent’anni fa».
I punti di forza dell’azienda sono «la qualità - spiega Basoni - perchè si sta passando da un’idea generalista della casa di riposo a una forte richiesta di specializzazione. I bisogni di un anziano colpito da Alzheimer o demenza non sono gli stessi di chi ha deficit fisici».
«Ora - conclude - gli sforzi si concentreranno sul miglioramento della qualità del servizio e sulla formazione degli operatori».
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