Serracchiani esulta: una giornata storica

La presidente parla di conquista per tutta la comunità locale Moretti: «Rispondiamo con efficienza alle sfide del futuro»

UDINE. La presidente Debora Serracchiani esulta dopo il definitivo via libera alle modifiche dello Statuto del Fvg. Per la governatrice, infatti, quella di ieri è stata una giornata «di cui tutti dobbiamo andare fieri perché il Fvg è la prima Regione in Italia ad aver completamente cancellato le Province dal suo ordinamento». Non solo, però, visto che Serracchiani considera il traguardo come «una conquista di tutta la comunità regionale: abbiamo dimostrato di saper fare uso efficace dell’Autonomia visto che nel giro di un anno, attraverso l’azione convergente del Consiglio regionale unanime e del Parlamento, abbiamo portato a termine un percorso non semplice che prevedeva la modifica della Costituzione, ma che va incontro alle esigenze dei cittadini aumentando l’efficienza dei servizi e permettendo un contemporaneo risparmio economico».

Ha il sorriso stampato, quindi, anche l’assessore regionale alle Autonomie Locali Paolo Panontin per il quale «siamo di fronte a un cambiamento radicale e necessario, condiviso nel 2014 da tutte le forze politiche del Consiglio regionale del Fvg», con la nuova Carta che permette pure «di dare definitiva copertura statutaria alla riforma introdotta con la legge regionale 26/2014» che istituisce le Uti. E se il capogruppo dem a piazza Oberdan Diego Moretti sostiene che da ieri il Fvg «ha compiuto un passo in avanti verso un nuovo assetto della Regione che sarà capace di rispondere alle sfide che si pongono davanti a noi», la segretaria regionale del Pd e quello udinese – Antonella Grim e Salvatore Spitaleri – sostengono che da oggi (ieri per chi legge ndr) «il nostro assetto istituzionale sarà più efficiente, più snello e moderno: potremo risparmiare risorse che investiremo in servizi per i cittadini».

Diverse, invece, le voci che si alzano dalle opposizioni. La deputata di Sel Serena Pellegrino, infatti, dice che «Serracchiani dovrà prendersi le proprie responsabilità di fronte a questa riforma centralista», ma sono soprattutto Forza Italia e Lega Nord a sparare ad alzo zero contro il Pd, come fatto ieri in Aula. «Il centrodestra ha detto l’onorevole azzurra Sandra Savino – aveva votato a favore della modifica dello Statuto con l’obiettivo di razionalizzare e semplificare i livelli di governo locale. Oggi però abbiamo 219 Comuni, 4 Province, di cui una eletta con elezione di secondo grado, una ancora in carica e le altre due già scadute e prorogate d’ufficio, nonché 18 Uti contestate dai Comuni e bocciate dal Tar». Per il capogruppo della Lega alla Camera Massimiliano Fedriga, infine, è palese «che la maggioranza non abbia rispetto non solo nei confronti dei cittadini, a cui viene sottratto il potere di decidere da chi farsi amministrare, ma anche delle sentenze e della legalità. Il tutto per permettere a Serracchiani di portare al tavolo di Renzi lo scalpo del nostro territorio».

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