Serracchiani: nessuna elemosina, combattiamo la povertà

Il Consiglio regionale ha appena dato l’ok alla nuova misura di sostegno al reddito. E la presidente si dichiara felice delle legge

TRIESTE. Un provvedimento che combatte la povertà, assoluta e relativa, che si occupa di una parte di famiglie finora non raggiunta da aiuti. Il Consiglio ha appena dato l’ok alla nuova misura di sostegno al reddito. E la presidente Debora Serracchiani si dichiara felice delle legge.

«Lo dico da cittadina e da amministratore, questo per noi è un tassello importante del welfare che vogliamo. Perché è inutile definirsi comunità se non hai gli strumenti per esserlo», dice la presidente.

Nessuna elemosina, nè un sistema per dare soldi alle persone perché stiano a casa. Serracchiani respinge le accuse del centrodestra e in Aula, prima del voto, chiede unità.

«Perché non ci sono bandierine da mettere, ideologie o coloriture politiche – ripete la presidente –, ci sono delle persone da aiutare, e che da noi si aspettano quello, per un tempo determinato mettendole nelle condizioni di riuscire poi a farcela da sole. Una misura lontanissima dall’essere assistenziale».

Dalla nuova legge la giunta regionale partirà per riordinare il welfare. Il nuovo provvedimento sarà operativo tra settembre e ottobre e lo stanziamento per quest’anno è di 10 milioni.

Dal 1º gennaio 2016, invece, come conferma l’assessore alle Politiche sociali Maria Sandra Telesca, il nuovo aiuto godrà di ulteriori risorse che confluiranno, ad esempio, dal Fondo sociale – 11 milioni e mezzo –, ma saranno anche rivisti altri strumenti, come la Carta famiglia o la Carta acquisti.

«Altrimenti – aggiunge Telesca – i finanziamenti rischiano di non essere efficaci con una frammentazione di provvedimenti come l’attuale». Serracchiani rilancia. Fa sapere che il primo Piano regionale dedicato al sociale è quasi pronto.

«Credo che veramente stiamo sperimentando un mondo nuovo. Rispetto a una crisi che si protrae da così tanto tempo e alle sfide che abbiamo di fronte intendiamo mettere in campo tutti gli strumenti possibili per andare a cercare le povertà e combatterle.

Siamo tra le prime Regioni che intervengono su questo tema, che è all’attenzione anche dell’Europa, che ha sempre stimolato l’Italia e gli altri paesi comunitari a impegnarsi sull’inclusione sociale, aiutando le persone più in difficoltà».

Serracchiani ringrazia anche il Movimento 5 stelle – dall’avvio della legislatura è il primo gesto di distensione con i grillini – per aver contribuito alla stesura finale della legge.

«Credo che su temi importanti come questo – ripete Serracchiani – il Consiglio dove avere la forza e il coraggio di confrontarsi mettendo da parte ideologie e provenienze, avendo la capacità di fare della lotta alla povertà un patrimonio comune di tutta la politica».

E se in Aula la presidente aveva lanciato un appello al centrodestra, chiedendo agli avversari di sostenere la legge per non dividersi al momento del voto su una questione così importante – «sarebbe illogico, improprio e inopportuno», aveva detto –, l’appello è caduto nel vuoto. «Mi dispiace che questa opportunità non sia stata colta», chiude la presidente.

«Ce ne faremo una ragione», punge Serracchiani.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto