Serracchiani punta sulle aggregazioni dei Comuni

La governatrice ha lanciato un appello ai sindaci affinché comprendano l’importanza della riforma istituzionale
Silvano Trieste 30/05/2013 Intervista pubblica di Paolo Possamai a Debora Serracchiani
Silvano Trieste 30/05/2013 Intervista pubblica di Paolo Possamai a Debora Serracchiani

UDINE. Un appello ai sindaci affinché comprendano l’importanza della riforma istituzionale, che farà la differenza. La presidente della Regione, Debora Serracchiani, chiede alla politica regionale di ascoltare la voce dei cittadini e di considerare le aggregazioni tra Comuni un’opportunità e non una minaccia alla propria identità. Intervistata dal direttore del quotidiano “Il Piccolo”, Paolo Possamai, Serracchiani ieri sera è intervenuta alla Festa de “L’Unità” di Aquileia.

Davanti a centinaia di persone ha spiegato l’importanza di avviare una riforma che, un volta per tutte, cambierà le cose.

«Spesso – ha detto Serracchiani – i cittadini sono più avanti della politica. Spero che sulla riforma istituzionale la gente si esprima e dica davvero quello che vuole ai politici. Gli amministratori devono capire quanto è importante il sistema delle aggregazioni tra Comuni. La gente deve insistere perché sia perseguita questa strada. Si deve partire sicuramente dalla Regione che deve pianificare, programmare, fare bene le leggi e vigilare su quello che viene fatto ma che deve assolutamente liberarsi di tutte le parti gestionali, di tutte le spese, di quello che deve essere affidato, in quanto funzione amministrativa, ai Comuni».

Ha le idee chiare Serracchiani: le Provincie vanno completamente abolite. «Sono enti inutili, per competenze, risorse e capacità. Le Provincie ormai – ha aggiunto la presidente Fvg – svolgono competenze che sono state date dai Comuni e dalla Regione. Siccome non hanno risorse umane ed economiche, quelle competenze possono esser restituite alla Regione o essere date ai Comuni».

Sempre in tema di risorse Serracchiani ha sottolineato la necessità di una riforma del sistema sanitario regionale. «Sarà una riforma radicale. Abbiamo una rete territoriale ospedaliera importante che tuttavia appartiene a quel passato in cui ogni territorio aveva il suo ospedale, che faceva le stesse cose rispetto a quello vicino. Tutti facevano tutto ma pochi hanno trovato le loro specializzazioni. Ora quel sistema non regge più. Per rimanere tale – ha spiegato la presidente Fvg – il servizio di eccellenza non deve essere tagliato ma razionalizzato. Gli ospedali vanno messi in rete, non chiusi ma certamente riconvertiti. Deve esserci una specializzazione. Riconvertire gli ospedali significa anche riorganizzare i posti letto. L’ospedale di Pordenone va fatto, i soldi ci sono. I tre punti nevralgici diventano quindi Pordenone, Trieste e Udine».

Oltre a lavoro, portualità, opportunità per i giovani e trasporti Serracchiani ha parlato anche della terza corsia. “Immediatamente mi sono attivata perché l’opera fosse riconosciuta come strategica dallo Stato e anche per ricevere i soldi. Ci sono cinque opere in Italia ritenute prioritarie cui verranno assegnati i fondi e una di queste è proprio la terza corsia. I soldi saranno dati direttamente alla Regione. Credo sia un grande risultato – ha concluso Serracchiani – che ha permesso di liberare il bilancio regionale».

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