Serve sanificare le strade e le piazze? Attenzione a telefonino e superfici domestiche: sei consigli per tenere lontano il virus

Mentre Pordenone, Gorizia e Trieste non hanno al momento in programma attività di disinfezione su larga scala, a Udine il sindaco Pietro Fontanini ha confermato che la pulizia delle strade si farà, a partire da lunedì, ma utilizzando una soluzione igienizzante a impatto ambientale nullo.

«Ad oggi non vi è alcuna evidenza che le superfici stradali siano implicate nella trasmissione di infezioni respiratorie virali per contro, i prodotti disinfettanti, soprattutto se usati su larga scala, hanno un considerevole impatto ambientale e possano essere dannosi anche per la salute umana. Con queste poche righe, contenute in una circolare di tre pagine indirizzata ai sindaci della regione mercoledì sera, la Protezione civile e la Direzione centrale Salute hanno risposto alle richieste di tanti sindaci che in queste ore si stanno interrogando sull’effettiva utilità di procedere a una disinfezione generale e straordinaria di strade e marciapiedi.



Mentre Pordenone, Gorizia e Trieste non hanno al momento in programma attività di disinfezione su larga scala, a Udine il sindaco Pietro Fontanini ha confermato che la pulizia delle strade si farà, a partire da lunedì, ma utilizzando una soluzione igienizzante a impatto ambientale nullo.

A Monfalcone i mezzi sono entrati in azione invece già martedì, «nebulizzando una soluzione di ipoclorito di sodio al 2 per cento come indicato dalle guide Ecpd e Oms per la disinfezione delle superfici dure», ha fatto sapere il primo cittadino della città dei cantieri, Anna Cisint.

Proprio contro l’utilizzo dell’ipoclorito di sodio (utilizzato, con percentuali diverse, anche nella produzione di candeggina, varechina, amuchina) si è espressa anche l’Arpa, che in una comunicazione ha richiamato il documento emanato nelle ultime ore dal Consiglio del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente (Snpa) che a sua volta recepisce e integra le indicazioni dell’Istituto superiore di sanità, secondo cui non esistono «al momento certezze sull’efficacia dell’utilizzo di ipoclorito nella distruzione del virus sulle superfici esterne (strade) e nell’aria».

Qui i sei consigli per tenere lontano il virus

  • Nelle strade è sufficiente la pulizia

Sui social migliaia di post che invitano i sindaci a provvedere alla sanificazione delle strade. E alcuni primi cittadini, come a Udine e Monfalcone, che scelgono di approfittare della situazione per un lavaggio e una disinfezione straordinaria degli spazi pubblici. Ma serve davvero a sconfiggere il virus?

Mercoledì la Protezione civile del Fvg ha inoltrato ai sindaci una circolare dettagliata (cointestata dalla Direzione centrale salute della Regione) in cui si evidenzia come non sussista «alcuna evidenza scientifica che la sanificazione delle strade sia utile, né esiste alcuna indicazione in merito nelle raccomandazioni previste tra le misure igienico-sanitarie». Le autorità caldeggiano tuttavia la pulizia periodica di marciapiedi e spazi particolarmente soggetti a calpestio, come gli spiazzi davanti a farmacie e negozi di alimentari. Anche l’Arpa si è espressa sul punto, evidenziando come l’utilizzo indiscriminato dell’ipoclorito di sodio possa comportare danni rilevanti all’ambiente.

  • Mantenere le distanze su treni e bus

Gli spostamenti con i mezzi pubblici sono drasticamente ridotti per ovvi motivi. Ma c’è chi, per motivi di lavoro, è costretto a prendere i pochi bus e treni che ancora circolano. In questo caso quali sono le misure da tenere bene a mente? Sicuramente è importante cercare di stare a distanza di sicurezza (almeno un metro) da altri passeggeri ed evitare, per quanto possibile, il contatto con maniglie, sportelli, pulsanti. La regola aurea è quella di lavarsi per bene le mani, almeno per un minuto, come da linee guida dell’Oms.

L’Istituto superiore di sanità ha tuttavia evidenziato ancora all’inizio dell’epidemia che «è altamente improbabile che possa verificarsi un contagio da nuovo Coronavirus attraverso le maniglie degli autobus o della metropolitana. È buona norma, per prevenire tutte le infezioni respiratorie, lavarsi frequentemente e accuratamente le mani prima di portarle al viso, agli occhi e alla bocca»

  • Come pulire le superfici domestiche

Anche tra le mura di casa sono questi i giorni dell’attenzione meticolosa. Quali prodotti utilizzare per disinfettare casa e togliersi ogni preoccupazione? Prima di tutto vanno usati i normali detergenti e spray per lavare superfici come piani da lavoro, tavoli, e prodotti specifici per bagni e sanitari. Alcuni di questi, che riportano la dicitura “presidio medico chirurgico” sono particolarmente indicati.

Per integrare si può utilizzare l’alcol: quello denaturato (quello rosa, per intenderci) è un batteriostatico più che un battericida, è sufficiente cioé a non far propagare i batteri. Meglio sarebbe utilizzare il “Bialcol” o “Bialcol Med”, che aiuta ad abbattere la carica batterica. In questo periodo si consiglia di lavare più spesso i pavimenti in tutta la casa e così come tenere d’occhio e cambiare frequentemente le tende e le fodere dei cuscini. Ieri la Regione ha diramato una circolare in cui si consiglia anche di areare frequentemente i locali casalinghi e di togliere le scarpe una volta rientrati.

  • Il cellulare è un ricettacolo di batteri

Lo maneggiamo centinaia di volte al giorno, spesso senza neppure rendercene conto. Il telefonino è un ricettacolo di germi e quindi, potenzialmente, un perfetto veicolo per il coronavirus. Il consiglio è quello di pulire gli smartphone con cura almeno una volta al giorno, sia pure con prodotti blandi e facendo ben attenzione a non far penetrare liquidi nella scocca.

Basta l’uso alcol etilico al 70% o in alternativa un detergente per vetri. Apple, che produce iPhone, ha diramato nei giorni scorsi una nota con cui consiglia ai possessori del proprio smartphone di utilizzare una salvietta imbevuta di alcol isopropilico al 70% oppure salviette “Clorox” per pulire il display. L’azienda di Cupertino sconsiglia tassativamente la candeggina. Sino a poco tempo fa la Apple sconsigliava l’uso di qualsiasi prodotto diverso dall’acqua per pulire o disinfettare i propri dispositivi. Ora però le cose sono cambiate. Analoghe indicazioni possono essere utilizzate per computer portatili e tablet.

  • Le indicazioni per le sedi usate dalla Protezione civile

Indicazioni operative per la pulizia e la disinfezione degli ambienti di lavoro della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia sono state disposte dalla Direzione centrale regionale Salute. Prevedono che ad ogni cambio turno sia garantita, da parte di personale munito di appositi dispositivi di protezione individuale (Dpi), la pulizia degli ambienti con acqua e detergenti comuni, seguita da disinfezione con ipoclorito di sodio allo 0,5 per cento per la disinfezione di superfici toccate frequentemente (maniglie, pomelli, muri, porte, finestre, corrimano) e bagni e allo 0,1 per cento per le altre superfici.

La nota della Direzione Salute invita a prestare particolare attenzione alle aree comuni dei locali della Protezione civile e raccomanda di lasciare il prodotto disinfettante a contatto delle superfici senza risciacquare per almeno dieci minuti, aerando il locale. Per quanto riguarda le superfici che potrebbero essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio, è indicata la disinfezione con alcol etilico al 70 per cento.

  • Le mani vanno lontano da naso occhi e bocca

Uno dei comportamenti più a rischio, come evidenziato fin dall’inizio dalle prime battute dell’epidemia, è quello che di toccarsi il viso con le mani. Un tic di molti, quasi tutti: inconsapevolmente siamo portati a toccarci il naso, ma pure bocca e occhi.

I consigli per tentare di resistere sono tanti e diversi: se ci tocchiamo spesso gli occhi può essere perché li sentiamo secchi e allora è consigliabile utilizzare delle lacrime artificiali, preferendo gli occhiali alle lenti a contatto; se proprio non si resiste al prurito e irrefrenabile è il bisogno di toccarsi il volto, è bene farlo con un fazzoletto di carta, da buttare poi immediatamente dopo nel cestino, proprio come accade quando starnutiamo e ci soffiamo il naso. E chi si mangia le unghie? È un buon momento per smettere, davvero: è un punto sensibile delle nostre mani, dove è più facile che si annidino i germi. Per provare a cedere alla tentazione di rosicchiare, è possibile utilizzare smalti appositamente pensati, che hanno un sapore sgradevole.

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