Servizio funebre in crisi il Comune corre ai ripari

I dipendenti non bastano più a garantire il trasporto delle salme e le sepolture Previste quattro “assunzioni” nell’abito del progetto dei lavori socialmente utili
Bumbaca Gorizia Cimitero, visite alle tombe ©Foto di Roberto Coco
Bumbaca Gorizia Cimitero, visite alle tombe ©Foto di Roberto Coco

Con un sempre maggior numero di esequie da organizzare, il Servizio funebre comunale si trova quasi quotidianamente in affanno. Complice la crisi e i prezzi calmierati che la Casa municipale può offrire rispetto agli altri servizi di pompe funebri a chi intende salutare il proprio caro estinto, i dipendenti assegnati allo scopo risultano spesso insufficienti per garantire un’efficace risposta alle richieste.

Il Comune allora, corre ai ripari. E, nell’impossibilità di nuove assunzioni, attiva un nuovo progetto di Lavori socialmente utili (Lsu), che permetterà a quattro persone di avere un reddito certo per dodici mesi. Un’occasione per centinaia di persone che, alle prese con un mercato occupazione sempre più asfittico, potrebbero trovare una risposta alle proprie esigenze economiche, sia pure per un solo anno.

La raccolta di adesioni, iniziata mercoledì, si concluderà il 21 ottobre. E per il momento, stando almeno a quanto riferito dai responsabili del Centro per l’impiego di via Alfieri, stenta a decollare. «Abbiamo ricevuto una richiesta ieri, un’altra oggi. E basta, al momento», fanno sapere dall’ufficio gestito dalla Provincia. Insomma: il lavoro, pur ben retribuito, non sconquiffera più di tanto. Gli operatori saranno chiamati a intervenire in caso di decessi sulla pubblica via o, su richiesta, in abitazione privata; dovranno occuparsi del trasporto della salma in apposito contenitore nella camera mortuaria, della vestizione e della sistemazione nella cella frigorifera, nonché della predisposizione del servizio funerario. I quattro lavoratori socialmente utili individuati dovranno poi preparare le cornici in legno da porre sulle sepolture e predisporre le targhette con le generalità del defunto da apporre sulla tomba. Il progetto, denominato “Predisposizione di una squadra di pronto intervento per il recupero di salme decedute in abitazioni private o sulla pubblica via. Assistenza con preparazione e svolgimento del servizio funebre”, impegnerà 36 ore alla settimana per un anno intero i selezionati, che riceveranno un trattamento economico pari a quello di un operaio di categoria B1 (9,88 euro all’ora). Ccomplessivamente, lo stipendio annuale ammonterà a 32 mila 880,64 euro; l’80 per cento degli emolumenti sarà a carico della Regione, mentre il Comune coprirà la restante parte.

Possono fare domanda i lavoratori in cassa integrazione speciale, sospesi a zero ore, i lavoratori in mobilità e quelli disoccupati. Con una delibera approvata nei giorni scorsi la giunta comunale ha approvato ulteriori due progetti di Lsu, che riguardano anche la manutenzione del demanio stradale gestito dall’ente comunale e la custodia degli immobili di proprietà municipale. (chr.s.)

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