Sessant’anni di moda e sport Oggi all’Olimpionico la festa fra eccellenze e ospiti vip
Stasera, l’angolo tra le vie Savorgnana e Stringher sarà “occupato” dagli invitati Ad avviare l’attività il 7 ottobre 1957 fu Manlio Cescutti, presidente del Coni

L’Olimpionico compie sessant’anni: moda, vini e design protagonisti della festa dell’azienda. Stasera si brinda con le migliori cantine friulane e una scenografia d’eccezione, con gli arredi di una delle principali ditte di design locale che occuperanno l’esterno del negozio, compresi i parcheggi delle vie Savorgnana e Stringher.
L’appuntamento è per le 20 – ma l’evento è solo su invito – e per l’occasione i titolari della storica attività hanno organizzato una festa che coinvolgerà centinaia di clienti, aziende, ma anche diversi nomi noti dell’imprenditoria locale e della moda in arrivo da fuori regione. Era il 7 ottobre del 1957 quando Manlio Cescutti, insegnante di educazione fisica e poi presidente del Coni di Udine – all’università aveva vinto il titolo italiano sui 100 piani con la Giovinezza Trieste –, decise di inaugurare l’attività che, allora, occupava i locali di uno spazio in via San Francesco, per poi spostarsi, anni dopo, in via Savorgnana. Originario di Avosacco di Arta Terme, classe 1927, il fondatore del negozio si era trasferito a Udine con la famiglia e, abbandonato il sogno di divenire un collaudatore aeronautico, “ripiegò” sullo sport, dopo essersi distinto da ragazzo nell’atletica leggera e per la staffetta “Giovinezza Trieste”, diventando insegnante di educazione fisica al Malignani.
Nel 1957 l’idea di aprire un’attività commerciale di abbigliamento e articoli sportivi: sono di quegli anni le prime produzioni sportive che Cescutti realizzò con la collaborazione degli amici d’infanzia Ottavio Missoni, stilista, e Giorgio Oberweger (campione olimpionico) e Livio Fabiani, e ben presto l’Olimpionico si affermò come punto di riferimento per le attrezzature tecniche delle società sportive e delle scuole, soprattutto per la pallacanestro.
Sempre all’avanguardia, il negozio udinese divenne nel 1962 il primo importatore diretto delle “All Star”, le scarpe prodotte dalla Converse rese famose da Chuck Taylor e divenute un cult della moda e a Milano, durante una serata con Helenio Herrera, Cescutti presentò un innovativo attrezzo ginnico a molle per il recupero degli infortuni degli atleti. Gli anni Ottanta sono quelli che vedono il professore ricoprire la carica di presidente del Coni (per vent’anni e insignito della Stella d’oro al merito sportivo), ma anche della Federazione basket e del Comitato Udine ’90 e molti non scorderanno l’esibizione dei Globetrotters nel negozio dei Cescutti. Nel 1999 la svolta dell’attività che amplia l’offerta, abbinando alla selezione sportiva capi di moda, aderendo così a una proposta di casual fashion al passo con i tempi. Nel 2002 il rinnovo del locale vede la riorganizzazione del negozio, come un’unica grande vetrina che permetta di sbirciare le proposte all’interno. Moda, avanguardia, ma anche tradizione in questa attività del centro che, dopo la gestione del professor Manlio, ha visto passare il timone alla figlia Erika e al genero Antonio Falcone, attuali titolari dell’esercizio. Con passione, abilità ed esperienza, la ricerca è volta ad accontentare il cliente con la qualità più alta, lavorazioni raffinate, Made in Italy e capi sempre attenti ai gusti e alle tendenze. E di tempo, da quel 7 ottobre di sessant’anni fa, quando il primo cliente, ricordano Erika Cescutti e Antonio Falcone, fu un sacerdote che acquistó un fischietto, ne è passato, anche se la passione e la dedizione sono sempre le stesse. «L’Olimpionico è una realtà che fa parte del tessuto della città, che ci ha seguito e supportato per raggiungere questo ambizioso traguardo – osservano i due titolari, affiancati dai figli Federico, Gaia e Sofia –. Per l’occasione abbiamo così voluto festeggiare con le aziende, i clienti, il nostro fedelissimo staff, i nostri collaboratori e i partner della serata, Moroso, Jermann e Beltrame, per celebrare l’eccellenza delle nostre realtà, come buon auspicio e spinta per l’imprenditoria del nostro territorio».
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