Sesso fra minori, ragazzo inquisito a Pordenone
PORDENONE. Lei ha quattordici anni. Lui solo qualche anno in più. Se dai baci scambiati reciprocamente si sia arrivati, poi, a un “no” non rispettato, in quel parco nella zona dello stadio scelto dai due ragazzini per appartarsi, lo stabiliranno le indagini della squadra mobile e delle volanti, tuttora in corso.
Massimo riserbo, in questura, sul caso, a tutela della privacy dei minori coinvolti.
Quel che è certo – e per questo noi ne diamo conto – è che non ci troviamo di fronte a una situazione di pericolo per la comunità né è giustificato un allarme sociale, visto che l’episodio è confinato a un contesto ben delimitato. Nessun collegamento, dunque, con il maniaco che ha terrorizzato e aggredito due donne nei mesi scorsi, in città e nel quartiere di Torre, come già più di qualcuno, sul web, cominciava a paventare.
Finora l’attività d’indagine non si è concretizzata in una denuncia, ma c’è un sospettato. Il protocollo è partito automaticamente dal pronto soccorso dell’ospedale, dove si è presentata l’adolescente nel pomeriggio di mercoledì per farsi medicare. Una procedura che scatta ogni qualvolta ci si trova di fronte a una sospetta violenza subita da un minore.
In serata la ragazzina è stata sentita, insieme a uno psicologo, in questura.
All’inizio non voleva parlare, poi, a fatica, si è aperta. Ha fatto il nome di un adolescente, un maghrebino incensurato, con il quale ha passato il pomeriggio e che comunque conosce.
Grazie alle testimonianze e ai riscontri delle tracce biologiche sarà possibile individuare le eventuali responsabilità nell’episodio.
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