Sesto gemma europea del rock pop acustico

SESTO AL REGHENA. Fa un certo effetto sintonizzarsi per caso su Radio Rai e ascoltare ai microfoni dell’emittente di Stato la speaker ufficiale che parla in maniera entusiastica di un festival «dove i sogni diventano realtà». Un posto dove alcuni volontari, animati soprattutto da una sincera passione, sono riusciti in poco tempo a creare un microcosmo formidabile, ormai di riferimento in Europa. Un appuntamento annuale dove musicisti e band da ogni parte del mondo si rimettono in discussione e si spogliano di tante sovrastrutture per riappropriarsi della loro parte intima. acustica. “Moby Dick”, è questo il nome della trasmissione Rai, dedica già da alcune stagioni attenzione e spazio a quest’altra balena bianca dei festival musicali che è Sexto 'Nplugged. In Friuli ci sono diverse rassegne di successo, alcune esistono da parecchi lustri, certamente martoriate dai tagli alla cultura, però ancora dotate di contribuzioni pubbliche che - in confronto a quelle di Sexto ’Nplugged - possono considerarsi faraoniche.
La Pro Sesto sta riuscendo nel suo intento facendo leva soprattutto sulle proprie forze, senza mai piangersi addosso, rimboccandosi le maniche ogni anno e ogni volta sorprendendo tutti per palinsesti, risultati e coraggio messo in gioco, gettando il cuore oltre l'ostacolo. Vediamolo, allora, il programma dell’estate 2013, negli appuntamenti in calendario a Sesto al Reghena in piazza Castello, tutti nel mese di luglio.
Si partirà domenica 7 con i Local Natives e i Villagers (unica data italiana). I primi sono musicisti rock indipendenti californiani, con due soli album all’attivo, ma già straordinariamente di tendenza nei circuiti alternativi. Tra “Gorilla Manor” del 2009 (acclamato dalla critica) e il secondo disco “Hummingbird” di quest'anno, la band ha visto un susseguirsi di alti e bassi: mentre i sogni musicali si realizzavano, i rapporto personali vacillavano.
Tra recensioni entusiastiche e spettacoli televisivi, la band è stata headliner in America ed Europa, nonché supporter di band come Arcade Fire e The National, ospiti dei maggiori festival di tutto il mondo, con più di 100.000 copie vendute solo negli Stati Uniti. Al termine di questa esperienza on the road è nato - in un contesto emotivo intrappolato tra due poli opposti - Hummingbird, le cui canzoni incarnano questa specie di dicotomia: fragili e potenti, ricche e semplici, cariche di tensione e determinate.
I Villagers sono nati nel 2010 dal cantautore irlandese Conor O’Brien. Il disco d’esordio, Becoming a Jackal, è uno dei migliori album pop d’inizio decennio, con vere ovazioni da parte della critica (nomination al Mercury Music Prize e premio Ivor Novello). Dopo due anni di tour è arrivato Awayland, il secondo disco, che appare fin dal primo ascolto un album più maturo, denotando l’intenzione ed il bisogno del frontman di evolversi verso un orizzonte più variegato rispetto al primo lavoro e di confrontarsi con gli altri membri della band. Dopo aver diviso il palco con artisti come Neil Young, Tindersticks e Fleet Foxes, i Villagers arrivano in Italia per un’unica data: quella di Sexto 'Nplugged! Martedí 9 luglio sarà la volta di Of Monsters and Men (unica data italiana) e dei The Sleeping Tree.
Venerdì 19 i MùM e Ane Brun (per entrambi l’unica data italiana).
Martedì 30 luglio chiuderanno il festival Teho Teardo & Blixa Bargeld e infine Rover. Il musicista britannico deve il suo nome alla passione dell’artista per le gloriose automobili della omonima marca inglese. «Le prime canzoni (della mia vita) le ho sentite sul sedile posteriore della Rover di mio padre», ha raccontato.
I biglietti hanno prezzi popolari e - segnalano gli organizzatori – ci sono ancor piú convenienti forme di abbonamento che prevedono anche la compilation in omaggio.
Per informazioni: www.sextonplugged.it. (a.z.)
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