Sfida alla crisi, le tasse non aumenteranno
LIGNANO. L’amministrazione Fanotto sfida la crisi economica non aumentando le tasse. A fronte di un calo di trasferimenti dalla Regione di circa 487 mila euro rispetto al 2012 e a un Patto di stabilità che blocca 29 milioni di opere pubbliche la giunta ha presentato un bilancio di previsione 2013, approvato lunedì dal Consiglio, che non prevede alcun incremento delle imposte.
L’Imu per la prima casa è fissata al 0,4 mentre per la seconda casa l’aliquota è 0,76, come l’anno scorso. Non viene applicata l’addizionale Irpef, mentre per la nuova Tares, che sostituisce la Tarsu, si applicheranno i coefficienti minimi, con una ulteriore riduzione del 30% per le attività stagionali. Inevitabili i tagli alla spesa corrente per 800 mila euro e un leggero ridimensionamento dei contributi alle associazioni, in alcuni casi del 10%.
A pesare in primis è il Patto di stabilità. Lunedì prima della seduta, la maggioranza si è simbolicamente incatenata contro i suoi vincoli che impediscono per esempio la ristrutturazione del Lungomare Trieste, del Cinema City e l’ampliamento del nuovo Punto di Primo soccorso. Paralizzando di fatto l’ente. Si aggiunge il peso del contenzioso Ecoverde appena conclusosi, ma che incide per 500 mila euro sul Patto di stabilità. Nel settore dei lavori pubblici si sono resi disponibili spazi finanziari per investimenti esigui pari a 140.000 euro i quali saranno impiegati per sostituire la caldaia della casa per anziani, per la manutenzione di strade e impianti di illuminazione e altri interventi limitati.
Si deve fare i conti poi con la crisi e con un legislatore nazionale e regionale che invece di semplificare ha aumentato le procedure rallentando la stessa gestione degli enti pubblici. Rendendo cioè impossibile una programmazione a lungo termine.
«L’amministrazione – ha affermato il sindaco Luca Fanotto - è riuscita a presentare un bilancio in grado di sostenere l’immagine turistica di Lignano, la qualità dei servizi resi nei confronti dei cittadini e degli utenti, senza inasprire la pressione fiscale». In alcuni casi si è dovuto intervenire con leggeri incrementi tariffari, ma entro i limiti minimi.
Si è dichiarata profondamente contraria l’opposizione. In aula vi era solo i consiglieri del Pdl Carlo Teghil e Silvano Delzotto e della Lega Alessio Codromaz, dopo l’abbandono della seduta da parte di Marco Donà e Vittorino Petiziol. «Con questo bilancio di previsione – ha affermato Teghil – non rispettiamo il Patto di stabilità, non è un bilancio veritiero da un punto di vista degli investimenti».
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