Sfumano campo di golf e centro commerciale
LATISANA. Addio al golf di Bevazzana. E anche al centro commerciale delle Crosere. Dopo più di dieci anni di studi, varianti urbanistiche e consigli comunali ad hoc, giovedì prossimo ci sarà la revoca definitiva dei piani di lottizzazione per entrambe le proposte ultra decennali e mai attuate, deliberate in forte ritardo dall’amministrazione comunale e in un periodo di grave crisi che avrebbe scoraggiato qualsiasi investitore. Il definitivo dietro front è stato annunciato dal sindaco di Latisana, Salvatore Benigno, durante la riunione dei capigruppo che si è svolta lunedì mattina, anticipando quelli che saranno i contenuti dell’ordine del giorno del consiglio comunale che intende convocare per giovedì 21: lo stesso consiglio che dovrebbe anche valutare gli esiti dei lavori della commissione di indagine sulla cittadella della salute.
«Sono trent’anni che a est della 354 si sono bruciati vari progetti, spesso annunciati in modo roboante, a partire dal parco divertimenti Myriapora, per arrivare all'ultimo progetto del campo da golf, al quale sembra non credano più neppure i proponenti. D’altronde la Regione ha già un’offerta ricca e forse inflazionata di tali impianti e qualcuno lo aveva certamente sottolineato, anche prima di noi in consiglio comunale», ricorda il capogruppo del Centro sinistra, Orlando Fantin.
Colpo di spugna anche per i 15 mila metri quadrati commerciali vicino al casello dell’autostrada: «Una volta cancellati difficilmente potrebbero venir riconfermati dalla Regione - avvisa Fantin - lungo l'asse autostradale i grossi poli commerciali a ovest e a est, nati prima, non solo si sono consolidati, ma anche arricchiti nell'offerta attrattiva, riducendo spazi per altri operatori e siti». Lo stallo, secondo il consigliere Fantin, interessa anche Aprilia Marittima: «Tenedo e Latisana mare sono due piani d’insediamento che contemplano dal commercio al piccolo artigianato, dal residenziale al turistico, dal ricettivo al direzionale e sono fermi».
Un lungo elenco di mancate attuazioni che si traducono per il Comune in mancati introiti, che per le casse comunali, strette nella morsa del patto di stabilità, avrebbero certo segnato la differenza: «I mancati convenzionamenti determinano anche una posizione cristallizzata di previsioni urbanistiche, non tollerabile in un territorio che registra di fatto l'assenza di iniziative e di investimenti», precisa ancora Fantin, invitando l’amministrazione comunale a rimettere mano alle previsioni di sviluppo sostenibile, «pensando ad attività che valorizzino i pregi naturalisti e paesaggistici, senza pregiudicarli e ipotecarli – suggerisce il consigliere – con una cultura attenta al risparmio del territorio e alle attività di un turismo ecocompatibile, un coraggio e una visione che forse mancano a questo Centro destra latisanese».
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