Sgominata banda di spacciatori a Udine: sette arresti. Tra loro anche richiedenti asilo

L'inchiesta ha preso le mosse nel giugno 2013 a seguito di elementi raccolti nel corso dell'indagine sull'omicidio di Mirco Sacher. Lo spaccio avveniva in borgo stazione, nelle scuole e a Lignano
Udine 12 Giugno 2015 operazione antidroga © Foto Petrussi Foto Press - Massimo Turco
Udine 12 Giugno 2015 operazione antidroga © Foto Petrussi Foto Press - Massimo Turco

UDINE. Una organizzazione dedita allo spaccio di stupefacenti è stata sgominata dalla Squadra Mobile di Udine con il coordinamento della Direzione distrettuale Antimafia di Trieste.

L'operazione ha portato all'esecuzione di sette ordinanze cautelari e 27 perquisizioni a carico di numerosi indagati, in provincia di Udine, Pordenone ed Enna.

Gli arrestati sono tre giovani afgani, Hussain Alì Jaffari detto “Qaq” di 25 anni, Naiaz Sherin Khan (24) e Karim Ghorayshy (26), un curdo iracheno, Hasan Hasan (26), un ghanese, Daniel Osei (22), un marocchino, Otman Baghrar detto “Zibi Marrakesh” (21) e un italiano, Alex Baita (20).

A Ghorayshy e a Baghrar sono stati concessi i domiciliari.

A tutti la Procura della Dda contesta la costituzione e la partecipazione a un'associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di stupefacenti.

L'operazione, denominata “Levriero 2013”, è stata condotta con numerosi servizi di osservazione e pedinamento nei confronti di indagati e assuntori.

L'inchiesta ha preso le mosse nel giugno 2013 a seguito di elementi raccolti nel corso dell'indagine sull'omicidio di Mirco Sacher, pensionato delle ferrovie trovato senza vita in un campo alla periferia di Udine, da cui era emerso che le due adolescenti responsabili della morte del pensionato consumassero occasionalmente marijuana, ceduta loro da alcuni soggetti di differenti etnie presenti a Udine.

Lo spaccio, a Udine, avveniva prevalentemente nella zona di Borgo Stazione, a Udine.

Ma le indagini si sono estese anche a Lignano Sabbiadoro, nell'estate 2013, dove i componenti del sodalizio criminale si trasferivano per smerciare marijuana ai giovani frequentatori delle discoteche del litorale friulano.

Alla ripresa delle lezioni la droga veniva spacciata anche nella zona di alcuni istituti scolastici.

C'erano anche richiedenti asilo in regime di protezione tra i componenti dell'organizzazione di spacciatori di droga sgominata dalla Squadra Mobile di Udine e dalla Direzione distrettuale Antimafia di Trieste.

Hussain Alì Jaffari, detto "Qaq", afgano di 25 anni, considerato colui che gestiva in maniera diretta e indiretta lo spaccio impartendo le direttive ai complici, è stato arrestato in provincia di Enna dove era ospite di un istituto salesiano quale richiedente asilo che aveva ottenuto la protezione sussidiaria e inserito nei relativi progetti.

In protezione sussidiaria si trovava anche Karim Ghorayshy, afgano di 26 anni, ora ai domiciliari, che aveva messo a disposizione la sua abitazione come covo.

Mentre Naiaz Khan Sherin, afgano di 24 anni, semplice pusher, entrato in Italia da minorenne, con permesso di soggiorno per asilo politico. Tra gli arrestati ci sono poi Hasan Hasan, 26 anni, curdo-iracheno irregolare in Italia, e Daniel Osei, 22 anni ghanese, in passato titolare di una carta di soggiorno scaduta, considerato colui che teneva i contatti con i fornitori nigeriani e i corrieri che si rifornivano di stupefacente con viaggi in treno in diverse zone d'Italia.

Regolare in Italia, dove è residente con la famiglia, è invece Otman Baghrar, detto Zibi Marrakesh, marocchino di 21 anni, mentre l'unico italiano del gruppo, Alex Baita, 20 anni, secondo l'accusa sarebbe stato incaricato di tenere i contatti con i ragazzi più giovani.

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