Shakespeare al Verdi di Pordenone con il suo “Richard II” firmato da Peter Stein

Dopo la musica, col nuovo anno riprende anche il cartellone di prosa per il teatro Verdi di Pordenone: martedì, 16 gennaio, alle 20.45 (con replica domani alla stessa ora) va in scena lo shakespeariano “Richard II” per la regia di Peter Stein, vero e proprio maestro delle scene internazionali, annoverato tra i più importanti artefici del teatro europeo del Novecento.
L’opera è tradotta da Alessandro Serpieri per la produzione del Teatro Metastasio di Prato. In questo nuovo spettacolo Stein offre un punto di vista inedito sulla grande rappresentazione del potere cui ci ha abituato il poeta di Stratford-upon-Avon, proponendoci un re donna nella magistrale interpretazione di Maddalena Crippa. Accanto a lei, un cast di grandi professionisti quali Alessandro Averone, Carlo Bellamio, Gianluigi Fogacci, Paolo Graziosi, Gianluca Pantosti, Almerica Schiavo, Giovanni Visentin, Marco De Gaudio, Vincenzo Giordano, Luca Iervolino, Giovanni Longhin, Michele Maccaroni, Domenico Macrì, Laurence Mazzoni.
Il dramma tratta della deposizione di un re legittimo, Richard II. “È da 45 anni che penso a questo testo – racconta Peter Stein – mi appassionava moltissimo il tema: la destituzione di un re convinto di regnare per diritto divino ed è interpretato utilmente da una donna, in questo modo diventa ancora più chiaro il carattere inconsueto di questo re e gli aspetti fondamentali della discussione politica risultano più evidenti” .
Nel 1399, Riccardo II d’Inghilterra fu infatti incarcerato per volere di suo cugino, Enrico di Bolingbroke, che poi prese il suo posto col titolo di Enrico IV. Due secoli dopo (1595), Shakespeare ripercorreva con una certa precisione gli eventi, aprendo una tetralogia che sarebbe continuata con il dramma in due parti Enrico IV e con l’Enrico V.
La protagonista Maddalena Crippa veste qui abiti maschili. Non si tratta della prima rappresentazione di un Riccardo II da parte di interpreti femminili: già la stessa Crippa, negli anni Novanta, quand’era direttrice artistica per il teatro del Festival di Salisburgo, presentò l’allestimento di Deborah Warner, con Fiona Shaw nel ruolo di Riccardo.
Fondamentale in questo dramma è anche la struttura composta da forme retoriche nella quale si misura la bravura dell’attore nell’esaltarle. (l.v.)
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